Questo sito ne ha già parlato
quattro anni fa, quando Lahiri raggruppò questo gruppo di testi scritti vias
via su “Internazionale”:
La metamorfosi di Jhumpa, italiana al
risveglio
…“È la storia di un amore, di una lingua. Ma di più sarà un
trattato di linguistica. Cioè non un trattato, un esperimento in
corpore – questa è la reazione di un’esperienza. Con più di una novità
sulla maternità glottologica: l’inseminazione, la gestazione, il puerperio, il
primo nutrimento. Un test-case di come si entra nella lingua:
non per imprinting, ma come uscendo dal nido, dall’uovo. Né per apprendimento,
come “si impara una lingua”, ma per immersione. Affascinante. “Un progetto
talmente arduo che sembra sadico”, “un’impresa folle”, riflette l’autrice, e
tuttavia un atto di coraggio. L’inculturazione, anche, di cui tanto si blatera
per le nostre società polietniche, è questa rinascita….
Con un esergo di Tabucchi:
“…Avevo bisogno di una lingua differente: una lingua che fosse un luogo di
affetto e di riflessione”.
Jhumpa Lahiri, In other words, Bloomsbury, pp. 233 €
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