Era il proposito di Bossi già nel 1992, di sostituirsi alla Dc, e Salvini potrebbe ora averlo realizzato. La Lega-lega Nord, razzista, liberista, campanilista, ha viaggiato per trenta anni sul 4 per cento. Con la Lega nazionale di Salvini riconquista le percentuali Dc, e più o meno gli stessi elettori specie nel Veneto, in Lombardia, in Sicilia, in Piemonte, e nelle ex regioni rosse. Lui stesso lo conferma, seppure velatamente, con l'ipotesi in campagna elettorale di aderire nel nuovo Parlamento al gruppo dei Popolari, i Dc europei- è con l'esibizione di giaculatorie e rosari.
Questo sarebbe anche il suggerimento di Steve Bannon, suo consulente non ufficiale. L'ipotesi di Salvini è stata respinta da Angela Merkel? Non è vero - si è detto in Italia, ma Merkel non si è pronunciata, anche perché la Lega non ha fatto domanda formale di adesione, e comunque la Dc tedesca deve recuperare a destra.
Con Salvini dentro e i Liberali dall'esterno, una nuova maggioranza è possibile per i Popolari a Straburgo, più omogenea rispetto a quella con i socialisti, e con più spazio di manovra. Lasciando cioè liberi gli stessi Popolari, nel mentre che garantiscono lo spostamento a destra, che è il loro imperativo in questa congiuntura politica in Centro Europa, di occupare a sinistra lo spazio che i Progressisti monopolizzavano, salvando l'anima popolare.
Resta il problema per Salvini degli alleati in campagna elettorale. Non con Orban, che è già con i Popolari. Ma sì con Le Pen, la quale non può fare lo stesso passaggio, anche a destra la Francia si vuole laica - è Macron è confluito con i Liberali. Le Pen, però, si ritiene indebitata con Salvini, da cui avrebbe avuto la spinta al sorpasso su Macron sullo scivoloso - in Francia - terreno dell'immigrazione.
lunedì 27 maggio 2019
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