La Cina non è al collasso. La protesta
di Hong Kong non è “giusta”, anche se si basa sugli statuti speciali transitori,
e la previsione è che rientrerà. Anche perché il potere a Pechino è ora persuasivo e non utimativo, come al tempo di Deng e
Tienanmen trent’anni fa. Ma Hong Kong espone quello che è e sarà il problema
della Cina: adeguare la struttura politica al mercato, alla moltiplicazione e
al consolidamento delle ricchezze. E non c’è partito Comunista riformabile –
non ce n’è mai stato uno, e non si vede come: i partiti Comunisti sono strutture
di potere, monocratiche.
Il boom cinese, che ha alimentato la globalizzazione, dura ormai da un terzo di secolo, e non si può pensare interminabile, per questo è per altri motivi, economici. Le economie mondiali prosperano su un vulcano, la stabilità instabile di un regime comunista. Il “miracolo cinese” è sempre sull’abisso.
Il boom cinese, che ha alimentato la globalizzazione, dura ormai da un terzo di secolo, e non si può pensare interminabile, per questo è per altri motivi, economici. Le economie mondiali prosperano su un vulcano, la stabilità instabile di un regime comunista. Il “miracolo cinese” è sempre sull’abisso.
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