sabato 22 giugno 2019

Neri e ispanici decidono il presidente Usa


Dal 2008, la prima elezione di Obama, la scelta delle minoranze nera e ispanica è decisiva negli Usa, alle primarie e al voto presidenziale. Sono il voto “marginale”, che fa oscillare la vittoria verso questo o quel blocco politico tradizionale.
Il voto minoritario non è però “strutturato”. La partecipazione al voto sia dei neri che degli ispanici oscilla fortemente. Per motivazioni non individuate. Il voto nero afroamericano si è mobilitato sempre per Obama, sia alle primarie 2008 che alle presidenziali 2008 e 2012. Ma non per Hillary Clinton. Non alle presidenziali (la percentuale di astensione è stata forte tra gli afroamericani al Nord), mentre era stato decisivo per lei alle primarie, contro Sanders che invece aveva solo il voto dei bianchi.
Alle presidenziali Hillary Clinton, dando per scontato il sostegno nero al Nord, si è mobilitata per gli ispanici, a New York e al Sud, Texas e stati limitrofi. Ma il voto nero si è astenuto. Le due minoranze, benché omogenee dal punto di vista socio-economico, sono in concorrenza su base etnica.
I deputati afroamericani sono decisivi per la maggioranza Democratica alla Camera dei Rappresentanti, 53 su 235 deputati – la maggioranza è di 218.

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