Gli sci Doyle praticava, e
anzi molto contribuì a diffonderne la pratica, pur rendendosi conto delle difficoltà
che questo sport comportava, con gli sci e gli scarponi di allora quasi
inevitabilmente. E ne scrisse un racconto semiserio l’anno dopo la “morte” di
Holmes sullo “Strand Magazine”, quello che qui si propone.
All’infuori di Sherlock
Holmes – e negli stessi racconti di Baker Street con qualche difficoltà
(lungaggini, ripetizioni), non fosse per la superba imprevedibile personalità
della sua creatura –Arthur Conan Doyle diverte poco. Si pubblica e si legge per e da holmesiani, come un rito. Ma scrive, seppure un po’ afflittivo, racconti
più che altro di ruzzoloni, con garbo.
Arthur Conan Doyle, Sulle Alpi svizzere, Nuova Editrice
Berti, pp. 90 € 12
Nessun commento:
Posta un commento