sabato 29 giugno 2019

Sherlock Holmes impara a sciare

Nel 1893 Doyle aveva scelto le Alpi svizzere per “liberarsi” di Sherlock Holmes in “Il problema fìnale”, la ventiseiesima “avventura” del detective di Baker Street. E nelle Alpi aveva scelto proprio Meiringen, nell’Oberland bernese. Le Alpi e Meiringen non sono inventate, naturalmente. E anzi il medico-scrittore scozzese che Sherlock Holmes aveva reso celebre, ci soggiornava d’inverno. Anche sugli sci, di cui allora si diffondeva l’uso sportive, nelle discese.
Gli sci Doyle praticava, e anzi molto contribuì a diffonderne la pratica, pur rendendosi conto delle difficoltà che questo sport comportava, con gli sci e gli scarponi di allora quasi inevitabilmente. E ne scrisse un racconto semiserio l’anno dopo la “morte” di Holmes sullo “Strand Magazine”, quello che qui si propone.
All’infuori di Sherlock Holmes – e negli stessi racconti di Baker Street con qualche difficoltà (lungaggini, ripetizioni), non fosse per la superba imprevedibile personalità della sua creatura –Arthur Conan Doyle diverte poco. Si pubblica e si legge per e da holmesiani, come un rito. Ma scrive, seppure un po’ afflittivo, racconti più che altro di ruzzoloni, con garbo.
Arthur Conan Doyle, Sulle Alpi svizzere, Nuova Editrice Berti, pp. 90 € 12


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