C’è
un’opzione di favore per il volontariato, e anche questo contribuisce al
malaffare. Alle intrusioni, che però non sono eccezioni. Dalla gestione dei
fondi rom a quelli per l’immigrazione, ai disabili, all’infanzia. L’improvvisazione
è il delitto minimo, di gente che non ha preparazione specifica e non se ne cura. Con una impunità strana,
in questa epoca in cui si indaga su tutto. Da qui l’impudenza, come a Reggio. Forse perché il settore si è sviluppato
soprattutto all’insegna di quello che è oggi il partito Democratico: a Reggio
Emilia come già a Milano e a Firenze – qui con speciali colpe, perché si sono difese per un decennio buono strutture di assistenza ai minori, attorno a Il Forteto, dove i
minori stessi erano vittime di abusi di ogni genere.
Il settore è immenso, anche se vive all’apparenza
di piccole cifre. I 35 euro al giorno per immigrato sembrano e sono niente, ma
ci si può guadagnare sopra, anche molto, senza faticare. Gli affidi sono più
remunerativi, la criminalità vi è per questo più tracotante: si va dai 200 ai
400 euro al giorno, a spese dei Comuni (che tentano di rivalersi sulla famiglia
originaria) e delle Asl. A favore di strutture convenzionate che non offrono
alcun aiuto all’infante, solo vitto e alloggio, in camerate.
Si spiega così il numero abnorme degli
affidi di minori in Italia, dove pure la famiglia è ancora un istituto sentito: 50 mila. Per un fatturato di un miliardo e mezzo di euro l’anno. Al netto delle
“commissioni” che le famiglie privilegiate nell’affido da questi istituti e
dall’assistenza sociale pagano volentieri – un obolo a fin di bene.
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