Contro
la moglie Mileva Maric, sua compagna di studi al Politecnico di Zurigo,
ricercatrice brillante benché il Politecnico non avesse voluto laurearla perché
donna (rimedia ora con una honoris causa
alla memoria), con la quale aveva fatto tre figli, di cui la prima prima del matrimonio,
promosse una dolorosa causa di divorzio, per sposare, come deciso in famiglia,
la cugina Ilse. E nelle more della separazione le dettava cose di questo genere
- che la moglie doveva scrivere: “Ti atterrai ai seguenti punti nei tuoi rapporti con me: 1) non ti aspetterai nessuna intimità e nemmeno mi rimprovererai in
alcun modo; 2) smetterai di parlarmi se lo richiederò; 3)uscirai immediatamente
dalla mia camera da letto o dallo studio se te lo richiederò”. E non è chela
moglie lo importunasse entrando o uscendo dalle due camere: i tre punti seguivano
all’imposizione alla moglie di garantirgli la lavatura e stiratura, i pasti, il
riordino della camera e dello studio.
Milena
non era benvoluta dalla famiglia di Einstein.Alla notizia del prossimo matrimonio,
la madre Pauline, attesta lo stesso Einstein in una lettera, si disperò, e
minacciò: “Stai rovinando il tuo futuro e distruggendo le tue possibilità”.
Vincenzo Barone, Albert Einstein. Il costruttore di universi,
Laterza, pp. 185 € 14
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