mercoledì 24 luglio 2019

Einstein senza cuore

Niente che non si sappia, o da profano non si immagini, di Einstein, il genio della fisica, il burlone dell’aneddotica, l’inarrivabile simpatico SuperScienziato di quest’epoca della Scienza.  Barone, il chimico presidente uscente della Normale di Pisa, vuole essere preciso, al costo di risultare scontato. Se non per alcune notazioni biografiche che non può omettere e che danno di Einstein un’immagine pessima. Di una specie di loico senza alcuna sensibilità. Per un paio di episodi che il biografo scientifico non può non considerare.
Contro la moglie Mileva Maric, sua compagna di studi al Politecnico di Zurigo, ricercatrice brillante benché il Politecnico non avesse voluto laurearla perché donna (rimedia ora con una honoris causa alla memoria), con la quale aveva fatto tre figli, di cui la prima prima del matrimonio, promosse una dolorosa causa di divorzio, per sposare, come deciso in famiglia, la cugina Ilse. E nelle more della separazione le dettava cose di questo genere - che la moglie doveva scrivere: “Ti atterrai ai seguenti punti nei tuoi rapporti con me: 1) non ti aspetterai nessuna intimità e nemmeno mi rimprovererai in alcun modo; 2) smetterai di parlarmi se lo richiederò; 3)uscirai immediatamente dalla mia camera da letto o dallo studio se te lo richiederò”. E non è chela moglie lo importunasse entrando o uscendo dalle due camere: i tre punti seguivano all’imposizione alla moglie di garantirgli la lavatura e stiratura, i pasti, il riordino della camera e dello studio.
Milena non era benvoluta dalla famiglia di Einstein.Alla notizia del prossimo matrimonio, la madre Pauline, attesta lo stesso Einstein in una lettera, si disperò, e minacciò: “Stai rovinando il tuo futuro e distruggendo le tue possibilità”.
Vincenzo Barone, Albert Einstein. Il costruttore di universi, Laterza, pp. 185 € 14


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