mercoledì 17 luglio 2019

La rivincita dei bambini


Una trama complicata (poco risolta) in quest’ultima opera narrativa del Nobel 1993, in difesa dei bambini, coartati dagli orchi ma anche dai genitori. Con una partenza però fulminante, di quadri e tempi. Si viene introdotti con una sinfonia di motivi magistrale, tutta sull’andante con moto: il nero-bianco che rifiuta il nero-nero (la madre rifiuta la figlia, le rifiuta anche solo un contatto a pelle); il Grande Amore che finisce così, “non sei il mio tipo”; la moda (la bellezza) del Nero-Nero; la maestra condannata per sevizie che non ha commesso.
“God help the child” è il titolo giusto, l’originale – le parole che chiudono il libro: “I bambini, che Dio li aiuti!” Meglio ancora il titolo che Morrison avrebbe voluto, “The wrath of the children”, furore e infanzia.
In alcune storie, come quella della maestra, Morrison rasenta il “j’accuse”, l’indignazione: la bambina nera-nera fa condannare la maestra per avere una carezza dalla madre nera-bianca benpensante. Di repertorio gli orchi, uno perfino assassino seriale.
La storia – una c’è, di un amore negato e infine, tra le morti, recuperato - un po’ si disperde, malgrado il brio della traduzione, di Silvia Fornasiero. Ma l’impressione resta forte delle violenze sui bambini. Anche per essere tutte storie di donne – i violentatori sono poco curati.
Toni Morrison, Prima i bambini,  Pickwick, pp. 218 € 9.90

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