Una piccola grande mostra di
arte contemporanea, con una punta acuta di malinconia.
L’architetto Riani sistema in
uno spazio minimo ben trenta capolavori: la collezione del Premio Carnevalotto,
viareggino, legato al Carnevale. Da trent’anni, dal 1987, la fondazione Carnevale
di Viareggio e lo Studio Sandino selezionano e comprano ogni anno un’opera d’autore.
Un’opera “ispirata al mondo del Carnevale”, ma non necessariamente, non si vede
– un’opera ricordo. Tutti i nomi che hanno fatto e fanno l’arte contemporanea in
Italia vi sono così rappresentati: Mitoraj, Paladino, i Pomodoro, Cascella, Matta,
Fioroni, et al.
La malinconia viene dall’inconsistenza
di tanta eccellenza. Il secondo Novecento non regge alla prova museo. Nulla da
conservare, né forme né colori, forse nemmeno come reperto. Ogni opera
volendosi una poetica, che però è inutile decifrare.
Paolo Riani ( cura di), Oblò, foyer del Gran Teatro all’Aperto
Giacomo Puccini
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