Aldo Grasso lo ricorda sul “Corriere della sera” perché il calcio
europeo era allora italiano, dopo la vittoria al Mondiale di Spagna. Quello dove affluivano i migliori campioni in attività,
nel pieno dell’integrità fisica e tecnica, Maradona, Platini, Zico, Falcao, il
trio olandese del Milan – e il Milan di Sacchi si preparava spettacolare, che
dominerà i tornei mondiali.
Si domava anche l’inflazione, dal 20 per cento endemico da quindici
anni al 3 per cento. Con un referendum in cui i lavoratori votarono – contro la
Cgil e il Pci - per la sterilizzazione della contingenza o scala mobile, il meccanismo
di moltiplicazione dell’inflazione, con una percentuale del 54,3 per cento su 35
milioni di votanti - ben il 78 per cento degli aventi diritto, una
partecipazione record.
Era anche l’Italia la quinta potenza economica mondiale, forse la
quarta, superiore a quella britannica.
Poi il diluvio. Nel nome di Di Pietro, un giudice che si faceva prestare
cento milioni di lire da un inquisito, e poi glieli restituiva brevi manu, in contanti, in
una scatola da scarpe – così scrisse il giudice stesso al “Corriere della sera”.
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