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martedì 2 luglio 2019

Ombre - 469

Miriadi di gruppi economici hanno trasferito la sede legale e fiscale in Olanda e a Londra. Ma l’Antitrust si ricorda solo della Fiat – che ora vorrebbe in qualche modo sanzionare, ma ancora non sa come. Dieci o dodici anni dopo il misfatto. Poi si dice che i giudici non sono equi.

Si aprono domani le Universiadi a Napoli. Un bell’investimento, con molta gente in città.
Ma su “Gazzetta dello Sport”, “Corriere della sera”, “la Repubblica” qualche breve, al più – sulla Rai niente. Giusto per dire che c’è Bocelli alla inaugurazione. Per dare ragione a Crozza, quando imita De Luca, il presidente della Regione Campania, quando lamenta che il mondo non sa dell’esistenza di Napoli?

Fa la figura del grande statista il presidente del consiglio Conte che a Bruxelles fa saltare il Consiglio convocato per approvare la nuova Commissione europea: “Se vengo qui, voglio che la proposta sia fatta dai membri di questo Consiglio, che sia discussa qui, che sia motivata e criticata qui”. Che meglio di tutti dice come funziona l’Europa: Merkel dispone, dà qualcosa a Macron e la cosa è fatta.

Oggi magari le nomine dei nuovi commissari Ue saranno fatte, ma nojn saranno quelle decise a Berlino. È un risultato? Sì, in diplomazia contano le cose fatte.

Lo squagliamento di Macron quando ha visto le nomine di Merkel contestate è brutta conferma. Non c’è’nemmeno un asse Berlino-Parigi al governo dell’Europa, non c’è niente. Macron è solo un (piccolo) opportunista. 

“L’Italia si è isolata”, il commento di Berlusconi neo deputato a Strasburgo, è la conferma che non ne capisce niente – sarà stato un pallone gonfiato dai “comunisti”, come questo sito ah sempre sostenuto. Non di diplomazia o politica estera (l’Europa è un problema di politica estera), sempre buggerato dai Grandi Amici che vantava, Merkel e Sarkozy, il Macron dell’epoca. In Europa, nel Mediterraneo, in Cina, con la Russia e in tutto.
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La Juventus ha liquidato la vecchia dirigenza (Marotta etc.) per spendere. A imitazione dei club spagnoli, che macinano record di acquisti e ingaggi. Straindebitandosi – da ultimo con un’obbligazione da 100 mila euro a pezzo che il suo stesso prospetto dice rischiosa – “non sappiamo se saremo in grado di ripagarla”. Ma i club spagnoli sono partiti a quest’asta forsennata col regalo vent’anni fa, da parte delle municipalità di Madrid e Barcellona, fiscoesente, di terreni edificabili in quantità. Urbanizzati e tutto, con la scusa di farvi sorgere gli impianti. Una dote forse contraria alle regole del fair play ma che rende i club patrimonialmente solidi. Anche il calcio, quando è ricco, è legato alla rendita urbana.

Le banche italiane sono le più solide in Europa a giudizio di Bloomberg. In base alla patrimonalizzazione e a tutti i coefficienti Bri, la banca dei regolamenti internazionali. Le stesse che la Bce di Draghi ha messo per anni nel mirino, mentre faceva trattamenti di favore – stress test addomesticati - a banche semifallite come Deutsche Bank. Bisogna di fendere le banche centrali, ma la prima carità non comincia da se stessi?

L’inchiesta giudiziaria “Fiume di denaro” a Firenze-Prato ha accertato l’esportazione illegale (per non pagare imposte eccetera) di 4,5 miliardi da parte degli operatori cinesi. Senza spalloni e senza sotterfugi, tramite i money transfer. Che si vogliono incontrollati per non spaventare gli immigrati, che sono quelli che li utilizzano. C’è stupidità nell’“accoglienza”, forse, più che marcio.

Si dà risalto a ogni sbarco alla proteste di Francia e Germania contro l’Italia – non contro Salvini, contro l’Italia. Montando casi diplomatici, che invece non ci sono. Non ci sono nemmeno proteste, non regolamentari. Da parte di Stati peraltro arcigni con gli immigrati senza carte in regola. Più di Salvini: la Francia e la stessa Germania “regolamentare”, dietro il cache-sex Merkel.
Non è informazione, è politica, italiana. Gli immigrati non contano: chi sono, cosa cercano, come si muovono – come si muovono realmente, non lo storytelling dell’emigrazione politica, copione immutato da decenni.

La motovedetta della Finanza ha rischiato lo stritolamento, nell’accostaggio ordinato dalla pin-up Carola. Ma questo interessa poco: si racconta una volta, in breve, e via – quando non si insinua, come fa la galassia Gedi-De Benedetti all’unisono, che i finanzieri si sono incuneati tra la Sea Watch e la banchina per farsi schiacciare…  Si capisce anche per questo - il tradimento dei media - il voto italiano. Che non è il “fascismo eterno” di Eco – non c’è migliore accoglienza per gli africani dell’Italia, in Europa e nel mondo.

“Woytila chi? Troppe amnesie sul terremoto”, lamenta Filippo Di Giacomo su “Il Venerdì di Repubblica”. Il vescovo di Camerino e il papa hanno ricordato a metà giugno il terremoto senza ricordare la prima emergenza, nel 1997-1998, a Colfiorito e dintorni. Per non ricordare papa Woiytila? Senza nemmeno invitare alla cerimonia, a Camerino, i vescovi di Camerino che allora si prodigarono, Massara e Brugnaro. Il papa della misericordia è ferreo.

Sono cattivissime, oltre ogni ragionevole dubbio, più del celebrato Collina (“faccio io la partita”), le “arbitre” della Coppa del mondo di calcio femminile: sono ferree nell’intimorire chi deve perdere. Bisogna rivalutare gli arbitri maschi? C’era un che di femmineo negli arbitraggi di Collina?
E sono (quasi) tutte latine: costano meno?

Il Mondiale di calcio femminile lo devono vincere gli Usa, e questo è evidente. Dagli arbitraggi, e dalla programmazione. Si programma anche Italia-Olanda a orario impossibile per il caldo, e perfino inutile per le tv europee (alle 15 di un sabato, le 9 a New York, nessuno vede la tv), per questo. Per stroncare la semifinalista che gli (le?) Usa devono battere in finale.

Hilal Hamidi, afghano, è orfano. Nel 2009 i Talebani gli hanno ucciso il padre. Essendo il figlio maschio, quindi tenuto alla vendetta, i Talebani lo rapiscono, e ne fanno un kamikaze: “Il mio «addestramento» è durato sei mesi”. Fallite due prove, lo puniscono con l’olio bollente. Fugge con un compagno, e quello annega. Un contadino lo salva e lo cura. Tre mesi dopo parte per l’Iran. Dopo tre anni è in Grecia, via Turchia. Da Igumenitza “nascosto sotto un tir” sbarca a Bari. Ora fa il pasticciere, e ha un Delivery Sushi a Roma, al quartiere Talenti. “Ho appena compiuto otto anni di Italia e di libertà”, il “Venerdì di Repubblica” gli fa raccontare, con qualche confusione - Hilal, che ha vissuto tante vite, ha solo 22 anni, e non mostra traumi. Ma la storia è solo uno spot per L’Approdo – una ong dell’accoglienza? la trasmissione di Lerner?

“la Repubblica” a favore dell’immigrazione di massa? “Il Viminale cavalca da mesi lo slogan dei porti chiusi ma a giugno ci sono stati mille sbarchi sulle coste italiane”. Cioè: ha ragione Salvini? Per chi tifa De Benedetti?

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