venerdì 26 luglio 2019

Ombre - 472

Stefano Binda, il compagno di classe di Lidia Macchi, la giovane massacrata trent’anni fa in un bosco a Cittiglio, Varese, è stato condannato all’ergastolo per avere scritto una poesia in memoria della compagna morta. Ora, in appello, è assolto – anche dall’“accusa” di avere scritto la poesia. I giudici, quando fanno i processi, a che pensano?

“Arrestato l’imprenditore dei migranti”. Uno che ha creato e coordinava una serie di coop, che si occupavano principalmente di accoglienza ai migranti, nella Valdelsa in Toscana. Arrestato per evasione fiscale: “Evasi tre milioni di euro”, in contributi e tasse. Un business non da poco.  

Si fa un processo dal 2006, in Tribunale, con tre giudici, per alcuni reati relativi a un locale di Lap Dance e Antona in provincia di Massa. Il Tribunale di Massa ogni tre-quattro mesi fa una seduta sui reati. Che non sono lubrichi, come si sarebbe tentati di pensare, ma edificatori o urbanistici.

“la Repubblica” si schiera contro l’inchiesta per abusi sui minori nel circondario di Bibbiano a Reggio Emilia, e mette in campo i suoi calibri massimi, Michele Serra, etc. Serra critica i processi mediatici: “Come può uno scoglio (lo scoglio del diritto) arginare il mare dell’odio politico e della credulità che lo alimenta?” La roba di cui il suo giornale è specialista, inflessibile.

Nello stesso giornale si dà conto, in una dozzina di righe, dell’assoluzione di Calogero Mannino, per lo Stato-mafia. Metà della dozzina spiega peraltro che in qualche modo Mannino è da considerare sempre e comunque complice.
 
Si fa un processo da alcuni anni a Milano all’Eni per tangenti pagate in Nigeria – come se fossero una novità, o un reato. Testimone un “pentito”. Uno che l’Eni ha licenziato. Che peraltro dice tutto e il contrario di tutto, a udienze alterne. Ma fa scandalo e quindi va bene.
Qui però, è vero, solo il “Corriere della sera” se ne occupa. Per non occuparsi di altro – si sa che Milano è città molto pulita e per bene.

“Giovani, niente figli” – indagine Eurispes: “Per il 70 per cento non è importante essere genitori, la carriera conta di più”. Ma un animale domestico, un cane, non richiede più tempo, anche più denaro, di un figlio – compresa l’assicurazione?
In realtà la risposta è diversificata: i maschi sono, due su tre, per la famiglia, le femmine con la stessa proporzione per il lavoro fuori.

“Un Renzo Arbore d’annata sosteneva che la televisione lo ingrassava. Luciana Littizzetto accusava il piccolo schermo d’invecchiarla. Ma la burla più inaspettata è venuta da Papa Bergoglio, che interrogato se gli piacesse vedersi in televisione rispose che no: “«La tv mi fa brutto»”. Inarrivabile burla di Accattoli su “La lettura”, non se ne perde una del papa argentino.

Si scava nei cimiteri in Vaticano alla ricerca di Emanuela Orlando trovandoci, sorpresa, delle ossa. Anche di ragazzi. Il papa Francesco è in crisi di astinenza da media - non trova altro per fare notizia in estate che scavare tombe?

Francesca Chaouqui, la “Lucrezia Borgia” del papa Francesco, chiama e Parolin risponde, il cardinale segretario di Stato Vaticano.
Il cardinale segue partecipe le indagini nei cimiteri vaticani, il primo collaboratore del papa Francesco. Un po’ deluso che finora non siano state trovare le ossa di Emanuela Orlandi. Ma ha fiducia – ispirato da Chaouqui?

Elogi unanimi per Francesco Saverio Borrelli, che capitanò “Mani Pulite”. La più violenta caccia alle streghe della storia della Repubblica. Un liberale, intona il coro: è una parola d’ordine?

Figlio di giudice, padre di giudice, è uno dei tanti complimenti che si fanno in memoria di Borrelli. In un mondo liberale, negli Stati Uniti per esempio, in Gran Bretagna, non si farebbe – comunque non si vanterebbe.

La figlia di Borrelli si cautela: “Soffriva per i suicidi in carcere”, dichiara al “Corriere della sera”: “Papa soffriva per i suicidi”. Per gli altri no. Ma “il suo più grande dolore” è stata “la mancata riconferma alla presidenza del Conservatorio”.

“La Repubblica” non vuole essere da meno – i ruoli si sono rovesciati: prima il “Corriere della sera” rifaceva “la Repubblica” di Scalfari, ora è al contrario – e il giorno dopo fa parlare la vedova. Con la quale si complimenta per la “commozione nazionale”.
La vedova è più veritiera: “Temeva di essere dimenticato”.

Non una parola di critica a Borrelli nei media. Giusto sul “Sole 24 Ore”, sul supplemento culturale “Domenica”. Che il “vampirismo di ritorno” estende “ai tanti innocenti risucchiati nel frullatore di Mani Pulite (1992) non tutti sopravvissuti al furor di popolo”. Ma a firma anonima, Mephisto Waltz, lo “stroncatore” ideato da Tamburini.

“Risale la Lega, ora al 36 per cento”, con Salvini appaiato al buon Conte nell’indice di popolarità, nel sondaggio di Pagnoncelli per il “Corriere della sera” sabato. In contemporanea con la “Moscopoli” di “la Repubblica”, per la quale invece la Lega è finita.
È stata la leva del perdurante successo elettorale di Berlusconi, altrimenti incomprensibile, questa opposizione a tutto campo, e più attraverso pentiti, spie, intercettazioni, indiscrezioni. Perché non è giornalismo d’inchiesta, e nemmeno d’assalto, ma solo di maniera, rituale?

Ritorna a palazzo Pitti tra i clamori, come operazione europea e scambio di civiltà, tra vertici di ministri,  un quadro di fiori di un artista anonimo olandese del Seicento rubato nel 1944 da un soldato tedesco.  Uno di quei reperti, migliaia, che le gallerie fiorentine tengono solitamente nei depositi. Perché l’Europa dovrebbe vivere di mezze bugie, di falsa retorica? Perché non ha altro da mostrare.

Il vice-ministro Garavaglia assolto, dopo cinque anni, non fa un titolo di “la Repubblica”. Dopo che ne ha evidenziato per giorni la colpevolezza – l’imputato è innocente fino a prova contraria e alla codanna, però…  Però si capisce che i lettori si perdano per strada.

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