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sabato 6 luglio 2019

Secondi pensieri - 389

zeulig


Budda - Si direbbe il figlio del padre. Come il figlio e il padre si vorrebbero. Un figlio che il padre dota di vergini, musici, danze, fiori, animali grati, giochi. Niente traumi perché "senza" madre.
Le rinascite sono attraenti, ma anche agevoli - mai risolutive, una perpetuazione delle incertezze. L'incertezza non è un male, ma è una fatica - il marcatore con più fiato ha bisogno di pause.

E molto amato il buddismo dalle donne, in Occidente. Benché sia pratica tutta mascolina.

Dialettica – Non conduce a nulla, arguisce Canetti nel “Libro contro la morte”, in un appunto di fine 1969, perché non esclude la morte. Canetti prende a partito Hegel: “Con la dialettica come la intende Hegel, non si arriva propriamente a nulla. Questo è dovuto alla fine all’esistenza di un fatto fondamentale irreversibile sul quale tutto riposa: la morte. Una filosofia in relazione reale e non soltanto apparente con la morte non saprebbe essere dialettica. La morte non contiene vita, non si rovescia in vita. È univoca, sterile, e non si lascia persuadere da niente”.

Dio – “Dio, il tuo boia”, s’impazientisce Canetti nel 1951, poco dopo aver cominciato il suo duello contro la morte - “Il libro contro la morte”. Un giudice che è anche boia, si può dedurre, avendo condannato l’uomo a morte – il creato a morte – fin dalla “Genesi”.
“Se ci fosse un Dio giusto”, argomenta Canetti, “la storia del peccato originale dovrebbe essere del tutto diversa. Adamo era curioso della morte e vi ha gustato per gioco. Il pomo della conoscenza era il pomo della morte, era un albero. Per questo è stato punito e maledetto da Dio: al prezzo del sudore che gli vale la conoscenza, l’uomo deve sforzarsi da allora di sfuggire alla morte, di sradicare in lui le tracce del pomo della morte. Nessun Cristo e nessun sangue potranno mai riscattare la sua colpevolezza, deve trovare da sé, con la conoscenza, la via della sua immortalità naturale”.

“E se Dio, per vergogna della morte, si fosse ritirato dalla creazione?”, è altra questione dell’insistente Canetti, che pure Dio aveva, dice, da tempo abbandonato. Ma non intende il contrario: se Dio si fosse ritirato dalla creazione non sostenendo la morte – dalla creazione imperfetta, destinata a morte?

“Si nega facilmente l’esistenza di Dio”, si dice a un certo punto il negatore Canetti, “ma ci si rifiuta di maltrattarlo”.
Un pensiero così iniziato: “Dio è la creatura più notevole che l’uomo abbia inventato”. Per subito dopo dirlo “la rappresentazione ideale della sua volontà di potenza”. E di giustizia non? Di amore?
Dio non può aver “creato” la morte, che è invece il nulla o l’increato, senza Dio. Non l’ha eliminata. Ma senza la morte la creazione non avrebbe senso.
Dio è la creazione dell’uomo contro la morte, come scongiuro e come resurrezione.

Immortalità – Canetti, “Il libro contro la morte!”, la vuole naturale – innaturale è la morte. Ma per un altro senso del naturale, in quanto razionale. La natura nasce e muore uguale, come in botanica, e tra i mammiferi.

Inquietudine –Questa diffusa dell’epoca più lunga di pace nella storia (tre generazioni senza guerra, quattro), e di affluenza per tutti – never had it so good. Per motivi futili o inventati, l’invasione, l’islam (e nell’islam gli sciiti contro i sunniti), la proliferazione, l’ozono, il riscaldamento globale – o la glaciazione - non sarà legata al telefono ubiquo?
Si osservano gli effetti più bizzarri del suono del telefono. Motociclisti si fermano d’improvviso di traverso. Automobilisti se ne stanno di traverso all’incrocio, immemori del traffico. Le donne, specialmente, attraversano la strada nel traffico immemori, come beate. Effetto della reperibilità totale, che reagisce come un trauma: uno squillo del cellulare blocca l’essere. Ogni volta che suona il telefono, e il telefono ora suona sempre, e suona di più quando non suona, è un trauma.

Kierkegaard - Libero e irriverente - nonché di vita sentimentale impossibile - perché nato da genitori anziani? Il padre aveva 57anni, la madre 4t – lui morirà di soli 42 anni.

Masochismo. Incoronato dal Cristo, lo vuole molta pubblicistica. Ma Cristo è il sacrificio per conto altrui e non l'autopunizione. Non ha complessi di colpa, niente da farsi perdonare

Mistero – È l’uomo nell’universo. Non la Materia Oscura della fisica. Come va il mondo si sa, è l’uomo che nel mondo non si spiega – che va contro il mondo.
È qui il fondamento della religione – dello spirito religioso. Non nella Materia Oscura  della fisica.

Morte  - Canetti ne ha trattato tutta la vita – il primissimo progetto è del 1937 e ne scriverà fino all’ultimo, nel 1994 – senza venirne a capo. Che c’è da venirne a capo, è la condizione naturale.

Roger Scruton, il neo tradizionalista: “Il nostro posto è tra i morti, siamo felici quando lo capiamo e cerchiamo di ricreare nell’immaginazione, e in piccola misura anche nella realtà, l’ordine morale che è stato stabilito in un periodo più lungo di una vita in nome di qualcosa di più della vita”.
È un tentativo di arrestare il processo “per cui la vita rurale è stata piano piano svuotata dei suoi visceri” – la vita ripetitiva. 

Nietzsche – Il negatore-distruttore di Dio è religioso non solo per Lou Salomé, “La mia vita”. Anche Canetti, “Il libo contro la morte, 141, lo trova “geloso di Dio”.


zeulig@antiit.eu

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