Anti-filosofia – È la filosofia, se la filosofia è
essere-per-la-morte, imparare che non siamo nulla.
Cristianesimo –
Perché dura – la domanda che forse si pone papa Francesco? Machiavelli lo
spiegava già cinque secoli fa nei “Discorsi sopra la prima Deca di Tito Livio”
– in un passo già famoso: “Quanto alle sètte, si vede ancora queste
rinnovazioni essere necessarie per lo esemplo della nostra religione; la quale
se non fosse stata ritirata verso il suo principio da santo Francesco e da
santo Domenico sarebbe al tutto spenta;
perché questi, con la povertà e con lo esemplo della vita di Cristo, la
ridussero nella mente degli uomini, che già vi era spenta”.
Le religioni si rinnovano con le sette?
Eternità-Infinito - L’eterno, l’effimero? Nell’universo tutto lo è, l’eternità
dell’effimero. Nello spazio, nel tempo.
Giustizia – La giustizia
è opinabile, la forza non lo è? È il fondamento della riflessione di Pascal su
“Giustizia e forza”: “È giusto che ciò che è giusto sia seguito; ed è
necessario che il più forte sia seguito. La giustizia senza la forza è
impotente; la forza senza giustizia è tirannica… E così, non riuscendo a
rendere forte il giusto, si è fatto giusto il forte”. Il pessimismo di Pascal
deriva, secondo Auerbach, “Sulla teoria politica di Pascal” (in “La corte e la
città”), dall’influenza dei teorici della ragione di Stato, e quindi da
Machiavelli, che quella riflessione aveva avviato, anche se rifiutato da
Pascal.
Indizio
– Il linguista Nicola Gardini lo fa risalire, nella sua
rivendicazione del latino (“Le 10 parole latine che raccontano il nostro
mondo”) al signum. E quindi, per
primo, a Cicerone del “De
Inventione”, I, 47, ripreso e allargato dal
ciceroniano sant’Agostino, “De doctrina christiana”, II, 1,1. Anche
Virgilio abbonda di “segni” –ma più di manifestazioni e indicazioni divine,
casuali, che di cause o verità nascoste. E Celso, il primo dei medici, cui si deve
il “congetturale”.
Celso
ammonisce anche contro i rischi della congettura: la medicina è scienza congetturale,
e se fornisce i rimedi può anche sbagliare. Ma allo stesso modo si era già
espresso Cicerone, sempre nel “De Inventione”, spiegandone la possible applicazione
pratica: il”segno” deve essere anzitutto vero, e poi rivelarsi pertinente al caso in discussione, nonché denunciare la
stranezza (unicità) del caso che denuncia.
Masochismo – È sadico, inevitabilmente.
Non c’è l’individuo isolato, a compartimenti stagni – l’“ognuno è un’isola” di
Hesse è vero in questo senso, l’isola è nel mare, è in un arcipelago, etc.: il
masochismo infetta ogni (necessaria) relazione.
Medea – È omerico per “pensieri”, “piani”.
Arcaico prima che mitologico? Sarebbe allora la risolutezza tagliente del
pensiero.
Il pensare ne viene rimodulato, come “atto”
mentale selettivo: si pensa per inclusioni che sono anche esclusioni. Tagliente
come un moto di collera.
Matrimonio . Lo salva il
disamore. È il paradosso che lo scrittore Soldati svolge nel racconto “Germaine”
(ora ne “La messa dei villeggianti”). Facendo dire a un suo personaggio: “Il
guaio è che ci ostina a prendere come punto di partenza per il matrimonio l’amore.
Non si riflette mai abbastanza che la più profonda necessità umana, dopo il
mangiare, il bere e il dormire, non è quella di amare ma quella di non
annoiarsi”, Mentre nel matrimonio a un dato momento – la routine - subentrerebbe la noia.
Psicoanalisi – Elabora gli
stati patologici per comprendere e definire la struttura dell’uomo sano – che è
indefinibile. Una conoscenza di Sisifo. Ma con effetti pratici (terapeutici).
Positivi?
Nell’“Incontro con Freud” Lou Andreas-Salomé dice i russi e la Russia terreno
specialmente fertile alla psicoanalisi
perché “un popolo che espone spontaneamente la sua vita interiore”. Il “tipo
d’uomo” di cui Salomé, russa di nascita ma non di cultura, ha “avuto la rivelazione
in Russia”, nei due viaggi che vi fece con Rilke, ha rimozioni superficiali.
Per la storia che sarebbe un popolo “nuovo”, senza le stratificazioni dei
popoli antichi, eccetera: un popolo “nuovissimo”, ora che il primitivo non esiste
più, poniamo una tribù dell’Amazzonia ancora isolata, non rimuove, non ha subconscio
– magari quelll che si fa una cintura con i teschi dei nemici uccisi,
opportunamente rimpiccioliti?
Freud
ha scoperto l’irrazionale per via di ragione, con un metodo d’indagine fondato sulla ragione. Ma
razionalmente o irrazionalmente, per mimetismo, ipotesi, campi semantici?
Semiotica – È materia già
di Cicerone, “De Inventione”, e poi, in esteso, del ciceroniano sant’Agostino,
“De doctrina christiana”. Ma si fa ascendere a Saussure, al più a Locke. Per
antilatinismo – antipapismo?
Storia – È l’interminato,
l’indefinito, l’intramontabile, anche quando è ben morta. È l’eternità. È il
fluire, ondivago, del tempo, fra eventi.
Universo – Il Motore
Immoto si può ben immaginare divino: regolato, infinito, vivente e quindi
morituro, ma non cattivo. Il male esiste solo sulla terra: è ipotesi pratica –
“Sei tu quell’una, tu quell’una, o Terra!\ Sola, del santo monte, ove
s’uccida,\ dove sia l’odio, dove sia la guerra”, può lamentare Pascoli,
cresciuto nel male. Ma non irrealistica: “La Terra, sola rea, sola infelice”.
zeulig@antiit.eu
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