L’Alaska fu acquistata per 7,2 milioni di dollari, circa 1.230 milioni
di oggi. Per la Groenlandia si parte dall’offerta che già nel 1946 gli Stati
Uniti avevano avanzato alla Danimarca: 100 milioni in oro, che ai prezzi
attuali del metallo corrispondono a 1.300-1.400 miliardi di dollari. Il
“Washington Post” è giunto a una valutazione di 42,6 miliardi, moltiplicando il
pil della Groenlandia (2,7 miliardi, al netto dei sussidi del governo danese -
700 milioni) per 21,3, il rapporto medio prezzo-utili delle società quotate a
Wall Street, all’indice S&P 500. Se invece si valuta che la Groenlandia col
cambiamento climatico diventa sempre più abitabile e potrebbe far emergere risorse
minerarie ora inaccessibili, il rapporto più indicativo prezzo-utili sarebbe di
847, quello di Amazon, la società che più è cresciuta di quotazione, portando
l’esborso a 1.700 miliardi.
“Trump si appella all’unità contro il razzismo”, titola il “New Yort
Times” dopo la strage di El Paso. Hollywood e i Democratici attaccano il quotidiano.
Che nella seconda edizione, quella distribuita a New York, cambia il titolo:
“Attacco all’odio ma non alle armi”, senza Trump.
Purdue Pharma e la famigliak Sackler che ne è proprietaria offrono dodici miliardi di dollari di danni. Quelli provocati in venti anni dall’antidolorifico
a base di oppiacei da loro inventato, OxyContin – subito poi copiato da altre
case. Gli antidolorifici a base di oppiacei hanno causato in venti anni quattrocentomila
morti – trentamila sui settantamila morti di overdose nel 2017, ultimo anno
censito. Più milioni di dipendenze da stupefacenti. Effetto di un martellante
marketing. Gli oppiacei sono tutti approvati dalla Federal Drug Administration,
l’agenzia dei farmaci americana.
Trump dice Conte “un grande amico” e lo chiama “Giuseppi”, con la i
finale. Ma questo rientra nella tradizione inglese, la tradizione alta,. Di storpiare
i nomi di battesimo latini. Che Trump, l’affarista, stia andando a scuola di
buona pronuncia, oxoniense?
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