Sacks espone in dettaglio gli
accorgimenti che la ricercatrice adottava per rapportarsi col mondo, con esiti
brillanti: la tenacia, l’incapacità di dissimulare, l’affinità profonda con gli
animali, eccetera. Il segreto è il metodo: “È stata soprattutto impegnata a
condurre una vita semplice, dice, e fare tutto in modo chiaro e metodico. Ha
messo su una vasta biblioteca di esperienze negli anni, spiega. Come una
biblioteca di videoregistrazioni, che poteva rivedersi nella sua mente e
analizzare a ogni momento - «video» di come le persone si comportano nelle
varie circostanze. Li rivedeva in continuazione, imparando, poco alla volta, a
correlare cosa vedeva, in modo da poter prevedere come le persone in
circostanze analoghe potrebbero agire”.
Quello che non sentiva, Temple
Grandin lo imparava. Ma il segreto è in realtà non è di una persona che sapeva il suo
limite?
Oliver Sacks, An anthropologit on Mars, “The New
Yorker, free online
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