Conte,
come già Monti, si fa vanto del plauso dell’Europa. Per la quale intende la Germania
in genere, e la Francia. Il plauso, se c’è, non vuole dire nulla: non ci sono
esami in atto, non c’è una commissione esaminatrice, l’Italia è già passata, da
tempo. Se non, forse, un atto di cortesia, come usa fra persone di mondo, tra paesi
europei. Ma, nel mondo come Conte-Monti
lo prendono, di uno straordinario – nel senso che non si riscontra altrove, in Europa
- provincialismo. Che in politica estera è debolezza, e anche stupidità.
L’Europa
non è un asilo, con la buona maestra Merkel: ci vuole tanto per capirlo? In
politica estera si diminuisce il potente, quando gli conviene. Per un debole
professarsi debole è la fine.
L’Europa
nasce per porre fine alla forza – privilegio, soperchieria. Pretenderlo magari
è prematuro, ma bisognerebbe almeno saperlo.
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