La vicenda è quella di Jack
London: il manovale ignorante, marinaio nei sogni di ragazzo, che decide di
leggere e diventare scrittore. Ma Marcello, che l’ha pure sceneggiata, la segue
distratto. Dal suo protagonista, Marinelli. Che assorbe in sé i comprimari, tutte
donne - a parte il cognato, il “calabrese” di fatto e di ruolo Marco Leonardi, una faccia che è un programma: Jessica Cressy, l’amore irraggiungibile, che pure ha
formato Martin, Carmen Pommella, la casalinga che ospita e sfama il febbrile
scrittore, Autilia Ranieri, l’amore proletario che Martin ritrova sempre senza
amore, Carlo Cecchi, nel cameo del socialista conseguente, spenseriano anarcoide,
come sarà il suo discepolo Martin, che finisce suicida. In una Napoli
improbabile, se non per la violenza, tra fonderia-acciaieria del tempo che fu,
coste alberate (Cilento?), e una tranquilla campagna (Terra di Lavoro?), ma poi
irrilevante. Anche i tempi sono confusi: molto anni 1940, e poi, quando si parla
di guerra!, 1960. Ma giusto per il dettaglismo: abbigliamento, automobili,
attitudini.
Pietro Marcello, Martin Eden
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