È tornato l’arbitro che decide lui la
partita. Il complesso Collina, l’arbitro di Galliani e Berlusconi, e il Var hanno
dato il calcio, in Italia, in mano agli arbitri. Che per questo è asfittico,
non giocato bene - se non a sorpresa, da squadre contro cui gli arbitri non hanno
potuto pianificare il loro potere, oggi Atalanta e Cagliari, ieri Lazio.
Si dice: è l’Uefa, sono regolamenti. E in parte è vero – non per
nulla Collina è stato a capo degli arbitri Uefa. Ma non del tutto, c’è ancora
il calcio giocato in Europa. L’arbitro scozzese di qualche giorno prima, di Juventus-Borussia,
era un arbitro e basta. Arbitri tranquilli si vedono nel campionato inglese,
in quello tedesco, in quello francese – qui si gioca anche a grandissima
velocità. I regolamenti c’entrano poco. C’entrano, come dappertutto in Italia, paese
senza potere, i giochi di di corridoio, di cortile, di potere.
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