Una riscoperta del Sessantotto: la riscoperta di Marx
in Bernard de Mandeville, bello spirito olandese, “La favola delle api”, con
l’idea sacrilega delle società che progrediscono per i vizi e non per le virtù.
Dell’economia che accumula e cresce per la spesa, anche suntuaria, invece che
per il risparmio. E perché non per il crimine, Marx aggiunge nello stesso
spirito paradossale annotando Mandeville. Tesi peraltro non provocatoria:
Bertrand Russell la troverà scandalizzato all’opera nel miracolo economico ch
ha fatto grande l’America nel secondo Ottocento, a opera dei robebr barrons – che non rifuggivano
dalla violenza contro le persone, sia pure solitamente come bastonature.
Camilleri sbaglia nell’introduzione a dire di recensione di Marx che è di
“singolare, inattesa, ironia”. Perché Marx vive e scrive l’ironia, nelle
lettere, nei tanti articoli “alimentari”, nei discorsi e nei manifesti politici,
a partire dal “Manifesto” più celebre, e anche nei trattati.
Karl Marx e Andrea Camilleri, Elogio
del crimine, Nottetempo, pp. 24 € 3
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