La mini-serie di Accorsi non risolve
le ambiguità, e si accartoccia. La terza serie, che si annuncia l’ultima, di
questa “ricostruzione” del terremoto politico milanese non evidenzia le
ambiguità del massacro che precedette la “discesa in campo”, e quindi finisce
nel nulla, insipida. Non chiarisce nemmeno la berlusconeide. Non potendo colpevolizzare i
vinti, vittime (Occhetto escluso naturalmente, che fu un vinto ma si pensava Attila, con Di Pietro... e purtroppo Nanni Moretti). E non avendo potuto canonizzare quelli che ne furono gli eroi,
essendo nel frattempo decaduti. Qualcuno di estrema destra, qualche sciocco Pci
marciante, e qualcuno imbroglione di suo.
Resta un dramma, una serie di
drammi, senza autore, casuali. E questo non solo non è vero, non soddisfa alla
visione. Certo, non ci sono nell’“evento” scene memorabili. Ma sarebbe bastato
dirlo per creare qualche interesse. I defenestratori preferiscono tacere – mai evento
così drammatico fu più carente di testimonianze - e nessuno gliene chiede conto.
Sky Original, 1994
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