Un Supereroe dei fumetti
negativo, un assassino che ride, all’opera in un racconto di forte valenza
filosofica, sul male, sull’origine del male. Senza colpa, ovvero la colpa è di
tutti. E senza catarsi. In una Gotham City realistica, specchio delle frequenti
insorgenze americane di piazza, dove il diritto degenera in violenza,
generalizzata.
Un racconto senza una sbavatura,
di sceneggiatura e filmografia. Curato e significate in ogni dettaglio. Cogente,
come une necessità ineluttabile. Della violenza sui minori che si trasforma in
violenza generalizzata: Joker vorrebbe solo fare il comico, ma uccide senza
ripensamenti, sotto un fato ineluttabile.
Un film politicamente scorretto, sembra di proposito - un investimento sulla scorrettezza. Che sembra pagare, poiché è di successo. Una testimonianza non critica del populismo, sia nel racconto, la popolarità improvvisa, immediata, fino alla violenza, del Joker, sia nel riscontro, di critica e di pubblico.
Todd Phillips, Joker
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