martedì 29 ottobre 2019

Ombre - 484

Ancora una “svolta” di Maio dopo l’Umbria. Ne avrà già una al mese, se non a settimana. E per questo ha sempre una pagina su “la Repubblica” e il “Corriere della sera”, mai personaggio è stato così lungamente intervistato, sul niente, e apre il Tg 1 e Sky Tg 24? Ma chi è Di Maio? È la “piattaforma” Rousseau?
Perché i media fanno quotidiano harakiri col berzitello napoletano?

“Preti sposati in Amazzonia” chiedono i vescovi al papa. Perché proprio in Amazzonia, dove non ci devono essere molte parrocchie, parrocchie senza parroco? Per aprire una breccia. La chiesa si muove nell’ipocrisia. Quando è latina, o perché è chiesa romana?

“Mi ci sono voluti sette anni per fare questo film, e lei lo guarda sul telefonino”, Polanski congeda brusco Ginori che era andata a intervistarlo per “la Repubblica” sul suo film sul caso Dreyfus. Ginori non sarà una insensibile, ma è che siamo imbarbariti: una barbarie quotidiana, senza brutalità, ovvia. Va col sistema, si sarebbe detto.

“A un passo dal cielo”, la serie tra i monti e i laghi di San Candido-Innichen in Val Pusteria, nel parco naturale delle Tre Cime, non ha un tirolese nemmeno per sbaglio. La purezza etnica?

In Libano i ricconi al governo hanno tassato whatsapp, la app-telefono dei minori e dei poveri. Che attraverso whatsapp si sono mobilitati, per una volta uniti, cristiani e mussulmani, e cacceranno i ricchi. Forse per questo Conte non ci ha ancora pensato, alla tassa.

Costernati i cronisti giudiziari dalla Cassazione, che ha ribadito che Mafia Capitale non c’è. Per anni ci hanno vissuto egregiamente, quante prime pagine ed esclusive, e ora niente. C’è “Che Banca!”, bisogna pure dire “Che giornalismo!”.

I giornalisti di nera si può capirli. Pignatone e Prestispino con la mafia a Roma hanno fatto carriera, loro invece devono tornare ai femminicidi, le croniste, gli uomini agli accoltellamenti all’osteria, oggi pub.

Buzzi corrompeva – come tutti a Roma, si può aggiungere – ma non era un mafioso, E, si può ancora aggiungere, con le sue cooperative di ex carcerati il servizio in appalto lo forniva, a differenze dei suoi denunciatori oggi premiati. Che non fanno nulla – soprattutto non raccolgono al differenziata – e non lo nascondono nemmeno. La corruzione è liberata da Buzzi.

Si aprono i grandi giornali con titoloni del genere “Così colpiremo gli evasori”, “Bonafede spiega la riforma: è una svolta culturale”…. Di personaggi che non si sa chi siano. Che non stano facendo nulla, non di buono. Di nessun interesse per nessuno. I giornali si parlano tra loro. Un’intervista apre una valanga. 

L’Umbria non conta, dice Conte. Uno che è stato eletto con la piattaforma Rousseau. Si accreditano a Conte grandi capacità politiche, ma forse è un fake.

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