domenica 27 ottobre 2019

Simenon turista, svagato

Una frana. Un tentativo di prosa di viaggio del tutto al disotto del narratore. Con l’aggravante che per una quindicina d’anni, fino al 1946, Simenon ha fatto anche il reporter, il narratore di viaggi. Già il viaggio in America, l’ultimo, 1946, non era granché, “Des phoques aux cocotiers e aux serpents à sonnette. L’Amérique en auto. Questo lo supera, nel niente.
Il titolo originale è didascalico, “Il Mediterraneo in goletta o Mare Nostrum: 1934”. Quellì’anno Simenon parte in crociera, su una goletta, che parte da Porquerolles e lo porta all’Elba, in Sicilia, a Malta, e in Tunisia. Vuole raccontare persone e fatti strani, ma non resta nulla. Racconta come un qualsiasi turista fa al ritorno, ai vicini e familiari: come di curiosità, strane per lo più.
Un uomo del Nord che non sa e non si trova nel Mediterraneo, nela classicità, nella greco-romanità? Un europeo senza studi? Non è probabile, non negli anni 1920-1930, ma è possibile. Senza sensibilità è più probabile. Conoscere il cuore umano come il Simenon dei racconti “duri” non è la stesa cosa che avere sensibilità per la storia e per la cultura.
Georges Simenon, Il Mediterraneo in barca, Adelphi, pp. 189 € 16

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