domenica 24 novembre 2019

Cronache dell’altro mondo (45) - puritanesimo

Si vede in Europa il film di Woody Allen, “A rainy day in New York”, una storia d’amore fra due giovani, un lui e una lei, tradizionale, prodotto e girato in America, che in America non si può vedere. Il produttore ne ha bloccato l’uscita, perché Allen è accusato da una figlia della ex moglie di abusi sessuali. La cosa è stata giudicata e l’accusa respinta. Ma la ex moglie l’ha riciclata.
Una forma di censura. Ma non si può dire, e non si dice.
Gli interpreti giovani del film, Chalamet e Fanning, non hanno perso l’occasione e hanno devoluto le loro spettanze a non si sa che causa – non  si se l’hanno poi fatto. Ma questa non è ipocrisia, non in America: Chalamet e Fanning potranno continuare a lavorare.
Scarlett Johanson, invece, che doveva vincere il premio Oscar per il suo ultimo film, non lo avrà perché  ha solidarizzato con Allen. Questo è un atto di coraggio, che si potrebbe mettere nel conto della oleografia americana, del coraggio solitario, ma Johanson è insultata da tutti i media.
Le accuse contro Woody Allen sono portate da Ronan Farrow, suo figlio in teoria carnale, in costanza di matrimonio, che però la moglie, Mia Farrow, sostiene di avere fatto con Frank Sinatra. Di cui è confermato che è stata l’amante - dopo che si era sposata, con Woody Allen.
Woody Allen, in effetti, ha sposato una figlia adottiva.

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