Roma ha un centro storico enorme. Una
grande città nella città. Che bene o male ha resistito alla speculazione dei
piani terra, in questo mezzo secolo di isole pedonali da pizze al taglio,
gelati, giocolieri e jeanserie. Fino al “nuovo” di Raggi, con esazioni di ogni
tipo, e disservizi mafiosi, per primo nella raccolta dei rifiuti, e nella
pulizia – il “decoro urbano”. Ora con l’allungamento della Ztl. Furbo, nel nome
della protezione ambientale. Di fatto per allontanarne ogni attività
produttiva: non ci sarà più l’ora serale dopo le dicitto in cui portare l’oggetto
da riparare all’artigiano, o ritirare un acquisto pesante, importante. Chiudono
già le librerie, chiudono gli ultimi artigiani, del legno, del ferro, chiudono
molti negozi familiari tradizionali, perché le sanguisughe degli affitti milionari
e i coatti dello struscio a perdere possano esercitarsi liberamente.
Facile ricordare i barbari. Ma Raggi è
a capo dei 5 Stelle, un movimento che ha illuso con l’onestà e l’interesse
comune. Si dice anche che Raggi non sia una cima. E comunque che la colpa è dei
romani che l’hanno votata. Ma lei non ha colpa, e con lei i suoi elettori. Lei
non decide: decide Grillo, che è un uomo d’affari. E con lui il “movimento”
sotterraneo, che emerge nei casi, non isolati, di corruzione.
Nessun commento:
Posta un commento