La
cosa strana è che la Germania si è conformata a Tacito. O il ritratto era, in
potenza, della vera Germania? È la considerazione che più emerge prepotente
scorrendo questa edizione magnum del trattatello per cui Tacito resta famoso, “De
Origine et Situ Germanorum”, piena di riferimenti di ogni tipo.
Più
che un trattato, Tacito scrisse un opuscolo, una sorta di reportage: Traiano era sul Reno e lui informa i romani, uno special correspondent, oggi si direbbe embedded. Più che informarli, doveva e
voleva convincere i romani della bont dell’impresa – come aveva fatto Cesare
con le Gallie: che queste strane tribù non erano differenti dai romani delle
origini. Vantandone quindi lo spirito di libertà, l’energia, il senso del
sacro.
Dell’imperialismo
romano non si riflette abbastanza che l’espansione a Nord delle Alpi, in
regioni semibarbare e comunque povere,
fu soprattutto il fatto di condottieri in fieri, che volevano mostrarsi
bravi per guadagnare potere a Roma. Nulla a Nord che attraesse come i tesori
del Mediterraneo, nel Nord Africa e nel Medio Oriente. Che però erano già stati
conquistati e messi a frutto. La Germania, nel II secolo, era la nuova
frontiera.
Volendo
sapere della Germania oggi Tacito non è di aiuto – più aggiornate e utili le
note di Vettori, Machiavelli e altri umanisti viaggiatori, anche soltanto a
caccia di manoscritti. Ma è vero che per
il suo tempo fu una rivoluzione: la storiografia era imperialista, vedeva gli
altri nell’ottica di potenza, Tacito è un reporter onesto, anche un po’ antropologo.
Entrambe
le edizioni hanno anche il testo latino. Quella di Giuseppe Dino Baldi (Quodlibet),
filologo classico, si vuole edizione critica, per i riscontri sulle fonti del
testo, e di più per le note esplicative. Singolare l’aggiunta “Le terre del
Nord prima di Tacito”, ossia come gli autori greci e latini vedevano i popoli
nordici: Polibio, Cesare, Didoro Siculo, Strabone, Pomponio Mela, Plinio il
Vecchio, Plutarco, Ippocrate, Vitruvio, Ippocrate et al., un panorama completo.
Tacito,
Germania, Quodlibet, pp. 502 € 19
Oscar,
pp. 90 € 9
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