Sullo sfondo, che oggi appare
miracoloso, di una città, Parigi, che aveva saputo diventare la capitale
mondiale dell’arte, dell’amore e dei Rothschild. Nel segno della rivoluzione, in
regime più o meno costante di controrivoluzione. Faro di attrazione per
italiani, spagnoli, belgi, olandesi, russi. Negli anni della massima sfortuna
politica forse della Francia, facendola diventare, scriveva Nietzsche, “la sede
della più spirituale e raffinata cultura europea e dell’alta scuola del gusto”
– massimamente per le arti, per “la facoltà di provare apssioni artistiche. È
l’Ottocento francese, che culminerà col ballo Excelsior, del Progresso e la
Pace immutabili: un guizzo di luce sull’orlo del baratro.
Un mostra-recupero organizzata in
Italia, da Arthemisia, per la cura delle due maggiori esperte, Claire
Durand-Ruel e Marianne Mathieu. Nel palazzo che Paolina Bonaparte, la madre,
abitò negli ultimi anni, nel culto del figlio, restaurato da Generali e aperto
al pubblico.
Impressionisti segreti, Palazzo Bonaparte, Roma
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