domenica 24 novembre 2019

Siamo figli di Caino

È la lettura che Camilleri avrebbe dovuto tenere alle Terme di Caracalla il 15 luglio, l’ultima sua opera da vivo – analoga alla “Conversazione su Tiresia”, detta al Teatro Greco di Siracusa a luglio del 2018. Brillante, una narrazione che prende, come al solito, e controcorrente. E svagata.
Si comincia sullo scherzo: Dio crea per il coté borghese, riempiendo di nanetti il suo giardino dell’Eden. Si continua col protofemminismo, un po’ boccaccesco – vena indomabile in Camilleri, fino all’ultimo: Lilith, la prima donna, lascia Adamo perché vorrebbe cavalcare l’amplesso. Dio crea allora Eva, che è accomodante. Nascono così i due fratelli, Caino e Abele. Entrambi con una sorella, i parti sono gemellari. Si continua cioè con gli apocrifi. Quindi con Fo, “La storia di Caino e Abele”, e con i tanti trattatisti, cabbalisti, padri della Chiesa e letterati che si sono esercitati su Caino. E una nota interessante: Dante, che condanna Caino, non lo mette tra i dannati all’“Inferno”, e c’è un perché. Caino, allontanato da Dio a vagare per il mondo, sarà il costruttore-inventore della comunità umana: le città, la produzione, lo scambio, la moneta, la giustizia. Insomma, siamo figli di Caino. Che è la verità della Bibbia.
Con poche cadute. Caino ammazza Abele per farsi sua moglie, Calmana, che è sua sorella gemella, la gemella di Caino. Mentre il femminismo di prammatica si rivela maschilista: “Come eravamo ingenui! Pensavamo che bastasse un solo amplesso per conoscere una donna. Ci impiegheremo secoli per capire che nemmeno dopo mille amplessi rusciremo mai a capire cos’è una donna”. Così,  Eva fa figli con tutti, fa Caino e Abele per esempio, ma non con Abramo, in pose per lo più lubriche, e sempre lasciandosi fare.
Una prima parte svagata, camilleriana. Una seconda considerata. Filosofica perfino. A partire dalla difesa che di Caino fa Giordano Bruno – e poi Belli. La “razza di Caino” è quella degli uomini, della libertà di scelta.
Andrea Camilleri, Autodifesa di Caino, Sellerio, pp. 83 € 8

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