Si tende a considerare l’esperienza del
Pc cinese post-Deng come normale, invece è un’eccezione, un caso. L’“arricchitevi”
col partito Comunista al potere saldamente monocratico, non può durare. Non in
regime democratico, e in nessun’altra forma
Il voto di Hong Kong mostra che i
cinesi hanno ben presente il caso, e non hanno paura. La partecipazione
massiccia al voto, contro i candidati della Repubblica popolare, mostra
che i cinesi hanno piena coscienza dei
diritti, individuali, sociali e politici.
Si dà per scontato, normale, che la
Cina resti un’economia privata col sostengo pubblico. Finanziamenti, capitali,
peso militare, patrocinio diplomatico, un grande paese tutto coeso alla
crescita indefinita del reddito. E anche questo non può essere vero – non è, sarà,
possibile.
Il miracolo economico non può essere per
sempre. Il miracolo degli affari privati con i capitali e la protezione pubblica
non può durare. Il partito Comunista non può governare indefinitamente la
Cina, i cinesi.
Da Fo, 1974, a Grillo, 2019, la Cina piace
ai comici, il favoloso Catai. Ma è una realtà più complessa. Diversa e anche
più semplice.
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