Riscoperto cinquant’anni fa da Sciascia, che ne fece anche
la traduzione, come il “racconto perfetto”, il “Procuratore di Giudea”, qui
tradotto come “Prefetto”(il titolo e la funzione reali di Ponzio Polato, che Flavio Giuseppe, a
cui France si rifà, scfambia per Procuratore), è oggetto da un paio d’anni di
continue riedizioni, almeno quattro. Questa, in originale con traduzione, si
avvale di una predentazione di Giovanni Iudica, il giurista della Bocconi. Che
ne fa una perorazione contro l’intoleranza, seppure al modo quieto, non
militante, di France.
La figura di Pilato, più che il suo vero titolo o la sua funzione,
attrae da qualche tempo: Caillois prima di Sciascia, e poi Agamben, Schiavone.
Anatole Fance, Il prefetto di Giudea, La vita Felice,
p. 62 € 7
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