“Nel 2018, dicono Ocse e Cgia, le
pressione fiscale reale ha superato già di oltre sei punti quella ufficiale,
toccando il 47,9 per cento” – il “Corriere della sera” conferma quanto questo
sito spiegava un mese e mezzo fa.
Si continua a presentare il mercato
libero, ora dell’energia, come un beneficio per gli utenti. Mentre è palese a
tutti, si vede dalla bolletta, che il costo dell’energia è aumentato sul
mercato libero e in molti casi (le utenze a basso cosumo) più che raddoppiato.
Ciò si vede nella voce di costo materia energia, e più nelle due voci
sussidiarie (ma enormemente costose) del trasporto-trasmissione e del
contributo alle fonti di energia rinnovabili, che si pagano a prescindere dai
consumi.
Senza contare il costo dell’Aurorità
di settore, che non serve praticamente a niente - se non ad avallare i
“ritocchi” alle varie voci della bolletta, a beneficio sempre degli operatori,
Terna, Tim, Snam, e le miriadi di fatturatori. Non a garantire i consumatori,
funzione per la quale Prodi l’ha creata tredici anni fa.
Il costo di elettricità e gas è più che
raddoppiato con la liberalizzazione del mercato. La liberalizzazione è una
grossa truffa reiterata, a danno dei consumatori: il mercato resta
oliogopolistico, controllato da pochi soggetti dominanti, esente da regolazione.
Il contributo alle fonti di energia rinnovabili,
“oneri di sistema”, va a operatori ignoti e ad attività opache.
Niente è certificato e riscontrato: l’ammontare esatto delle quantità di energia
da fonte rinnovabile prodotta, e soprattutto il loro utilizzo in rete. A fronte
di un contributo per kWh e mc. che è fisso, e può essere superiore al costo della
“materia energia”, del consumo effettivo di fonti di energia.
Nessun commento:
Posta un commento