Un secolo dopo l’Italia è la stessa, con gli stessi temi-problemi
del primo dopoguerra. La raccolta è stata fatta senza difficoltà, dai “Quaderni
del carcere” di Gramsci, il suo personale blog quotidiani nei lunghi anni di
detenzione.
Siamo a una crisi di civiltà, la “civiltà dell’Illuminismo” – “la
crisi dell’«Occidente»? Sì, ma non è un problema di soldi. Le crisi non sono
soltanto “economiche”, maturano in un contesto depressivo, di sfiducia e
incertezza, e lo alimentano. I “fenomeni morbosi” del titolo ne sono l’effetto
e subito poi la causa: la nessuna autorevolezza della classe dirigente (gli
“intellettuali”), lo scollamento con le esigenze delle masse, il
disorientamento dei giovani, la sfiducia e l’incostanza generalizzate, o fluttuazione – oggi 6 Stelle domani Sardine,
dopodomani Salvini? Non manca il “problema islamico”, nelle due specie: la
modernizzazione forzata (“il Cristianesimo ha impiegato nove secoli a evolversi
e ad adattarsi, lo ha fatto a piccole tappe, etc.”), e del rispetto della tradizione
– il richiamo è inevitabile “alla purezza dei primi testi religiosi
contrapposta alla corruzione della gerarchia” (con citazione dei Wahabiti, nel
cui seno si svilupperà il fondamentalismo odierno).
La borghesia sbanda. Ma sempre sbanda nel capitalismo – è avventuristica:
“Lo sviluppo del capitalismo è stato una continua «crisi»”. Diverso è il caso
presente – lungo a questo punto un secolo – che è quello della “crisi di
autorità”. Non del potere economico ma degli “intellettuali”. Nome sotto cui
Gramsci raccoglie la vecchia Funzione Pubblica: delle autorità costituzionali e
istituzionali, e di chi comunque influenza l’opinione pubblica: letterati,
artisti, comunicatori, religiosi, scienziati, pensatori.
E adesso? “Adesso”, secondo Donald Sassoon che così conclude la
prefazione a questa piccola antologia, “il pensiero di Gramsci è più rilevante
che mai visto che la sinistra è stata
sconfitta in tutta Europa (c.vo d.r.)”. Si farebbe bene a “ritornare a
Gramsci”, che significa “andare oltre Gramsci”: “Sviluppare nuove analisi e
nuove politiche”, “smettere di rimpiangere il passato”, “cercare di inventare
un futuro”. Elementare, direbbe un altro detective
del futuro.
Antonio Gramsci, Fenomeni
morbosi, Garzanti, pp. 91 € 4,90
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