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lunedì 9 dicembre 2019

Il morbo della sinistra

Un secolo dopo l’Italia è la stessa, con gli stessi temi-problemi del primo dopoguerra. La raccolta è stata fatta senza difficoltà, dai “Quaderni del carcere” di Gramsci, il suo personale blog quotidiani nei lunghi anni di detenzione.
Siamo a una crisi di civiltà, la “civiltà dell’Illuminismo” – “la crisi dell’«Occidente»? Sì, ma non è un problema di soldi. Le crisi non sono soltanto “economiche”, maturano in un contesto depressivo, di sfiducia e incertezza, e lo alimentano. I “fenomeni morbosi” del titolo ne sono l’effetto e subito poi la causa: la nessuna autorevolezza della classe dirigente (gli “intellettuali”), lo scollamento con le esigenze delle masse, il disorientamento dei giovani, la sfiducia e l’incostanza generalizzate, o  fluttuazione – oggi 6 Stelle domani Sardine, dopodomani Salvini? Non manca il “problema islamico”, nelle due specie: la modernizzazione forzata (“il Cristianesimo ha impiegato nove secoli a evolversi e ad adattarsi, lo ha fatto a piccole tappe, etc.”), e del rispetto della tradizione – il richiamo è inevitabile “alla purezza dei primi testi religiosi contrapposta alla corruzione della gerarchia” (con citazione dei Wahabiti, nel cui seno si svilupperà il fondamentalismo odierno).
La borghesia sbanda. Ma sempre sbanda nel capitalismo – è avventuristica: “Lo sviluppo del capitalismo è stato una continua «crisi»”. Diverso è il caso presente – lungo a questo punto un secolo – che è quello della “crisi di autorità”. Non del potere economico ma degli “intellettuali”. Nome sotto cui Gramsci raccoglie la vecchia Funzione Pubblica: delle autorità costituzionali e istituzionali, e di chi comunque influenza l’opinione pubblica: letterati, artisti, comunicatori, religiosi, scienziati, pensatori.
E adesso? “Adesso”, secondo Donald Sassoon che così conclude la prefazione a questa piccola antologia, “il pensiero di Gramsci è più rilevante che mai visto che la sinistra è stata sconfitta in tutta Europa (c.vo d.r.)”. Si farebbe bene a “ritornare a Gramsci”, che significa “andare oltre Gramsci”: “Sviluppare nuove analisi e nuove politiche”, “smettere di rimpiangere il passato”, “cercare di inventare un futuro”. Elementare, direbbe un altro detective del futuro. 

Antonio Gramsci, Fenomeni morbosi, Garzanti, pp. 91 € 4,90


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