Sull’“intervento” di Napolitano
c’erano dei dubbi. Il presidente della Repubblica è stato lealmente “coperto”,
come vuole la prassi costituzionale, da Berlusconi, presidente del consiglio in
carica - benché Berlusconi stesso avesse
stabilito con Gheddafi cinque anni prima il trattato di amicizia. Ma lo dice
chiaro ora il generale Vincenzo Camporini su startmag.it: senza le basi
italiane l’operazione non si poteva fare, stante la riluttanza di Obama: “Forse
le cose sarebbero andate in modo diverso se qualcuno avesse spiegato a
Napolitano che senza la nostra partecipazione, senza le nostre basi, molto
difficilmente l’operazione si sarebbe potuta fare, con gli Usa riluttanti, Uk
senza portaerei e la Francia che avrebbe potuto lanciare non più di una dozzina
di strikes al giorno, dalle sue basi (con onerosi e ripetuti rifornimenti in
volo) e dalla sua portaerei De Gaulle, che non ha mai brillato per efficienza”.
Il generale sa di che parla. Era stato
capo di Stato Maggiore dell’Aeronautica, e fino al gennaio 2011 capo di Stato
Maggiore Difesa. Al momento della guerra era consulente del ministro degli
Esteri Frattini.
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