lunedì 16 dicembre 2019

Macron nudo

A metà mandato, due anni e mezzo di governo monocratico, si può dire del presidente francese Macron che è “in mezzo al guado” con le sue riforme liberiste. Oppure che è nudo rispetto ai tanti equivoci con cui è stato eletto e che poi ha nutrito, di liberista e progressista.
È nudo, oggi per gli scioperi in continuo ma anche prima. E si è denudato da se stesso. Il suo movimento è solo lui stesso, e non basta il “mediatismo” er tenere, consolidare, un fronte progressista – quello di cui Macron si è paludato per vincere. Ci si compiace della parola, che però poi si distingue per le cose. E le cose di Macron sono illiberali: l’aumento dei carburanti e la riforma delle pensioni non rispodono a una logica di mercato aperto, ma agli interessi di determinati gruppi.
Peggio, Macron è illiberale senza essere di destra. A  diferenza di tutti gli altri movimenti o raggruppamenti o partiti centristi, i cristiano-democratici in Germania, Berlusconi in Italia, i conservatori oggi in Inghilterra, non ha disinnescato la destra politica (il neo-nazismo in Germania, Fini e Bossi in Italia, Farage in Inghilterra): il Rassemblement National e Marine Le Pen sono sempre testa a testa con Macron e il suo En Marche – peggio: Marcon compete con Le Pen, ma En Marche non compete col Rassemblement.

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