venerdì 27 dicembre 2019

Ombre - 493

Non è reato coltivare la cannabis in casa. Cioè il fumo è libero. Quello che non è riuscito al laicissimo Pannella lo decide la confessionalissima Cassazione – i cardinali laici. Lu munnu va ‘narreri.

Chiese chiuse, porti aperti: come ogni anno un parroco di Genova, il teologo Farinella, chiude la chieda per quindici giorni, da Natale alla Befana. Cioè non fa le celebrazioni, quotidiane e festive, per i parrocchiani, e non consente neanche l’accesso in chiesa. Dice che questo Natale non è il Natale di Cristo. Gran furbo: la parrocchia è una grande fatica, per un teologo poi, peggio ancora nelle feste.
Ma passa per progressista.  

Farinella dice che non lo fa per punire i parrocchiani ma per protesta, per aiutare gli immigrati. Che magari invece gradirebbero le chiese aperte. A nzi sicuramente, è gente per lo più di fede – uno-a che s’imbarca attraverso la Libia è sicuramente persona di fede.
E poi: le chiese si vogliono aperte, altrimenti che chiese sono?

L’avvocato Conte aringa gli italiani ogni giorno a lungo, ma governa poco, e “salvo intese”. Che vuol dire senza intesa. Fa approvare cioè leggi che qualsiasi ministro si riserva di modificare.

La ministra Bellanova dice la pratica del “slavo intese” grillina, parlando con Maria Teresa Meli sul “Corriere della sera”, e la attribuisce a inesperienza. Cioè no, a faciloneria. Cioè no, a furbizia. Ma con i grillini salda governa.
È vero che chiude gli occhi sulla corruzione, che sa esserci – lo sanno tutti.

La bolognese Si Produzioni di Tortato allestisce e divulga un docu-film sul nuovo santo di Firenze, il cardinale Zuppi, “prete di strada”, appassionato di accoglienza. Per il santo Natale, naturalmente, non per la campagna elettorale di Bonaccini. Un cardinale testimonial di un candidato politico, non si può dire che la chiesa non si aggiorni.

Si arresta in Calabria con clamore mediatico un ex consigliere regionale e ex sindaco (di Amantea) per frode alimentare e sui contributi pubblici alle colture bio. Persona già inquisita per voto di scambio con la mafia e per reati patrimoniali. Di cui però si tace l’affiliazione politica: né la Guardia di Finanza né la Procura di Cosenza, né i media lo dicono. È del Pd.

Si dimezzano gli investimenti nei giornali negli ultimi cinque anni - Inpgi. Non si accrescono, per la nuova era informatica, si riducono del 56 per cento. L’inizio della fine? Nel silenzio dei giornali, totale – si direbbe ridotta soprattutto la capacità dei giornali di capire che succede.

Renzi non vuole votare contro l’incriminazione di Salvini. Contesta i giudici come li contesta Salvini, ma pensa che se gli vota l’incriminazione del capo della Lega, i giudici saranno clementi con la sua fondazione. Forse non sa per chi tifa Creazzo, il suo Procuratore Capo.

Da quando Luca Lotti ha lasciato Renzi non c’è più lo scandalo Consip. Lotti non ha più violato il segreto istruttorio. Scandalo finito, il bersaglio era Renzi.

Si aboliscono nelle scuole e negli uffici le macchinette risparmiose, di tempo e di soldi. E si aprono bar. Che producono meno rifiuti?
Il bar a scuola è trovata fantastica, non fosse vera.

I consigli scolastici sono impegnati, in questo primo quadrimestre, a organizzare e finanziare la borraccia per ogni alunno. Otto-nove milioni di borracce, tutte d’un colpo. Più un milioncino di insegnanti: dieci.
E agli (ex) bidelli la borraccia non tocca?
La messa a frutto di “Greta” e i “Fridays for future” è immediata: non si può dire che il mercato non c’è.

Con le scuole si adeguano anche le università, e ogni altra sede pubblica: vie le macchinette, borracce per tutti. Tre-quattro milioni.
E quando si adegueranno tutti le aziende private: uffici professionali dirigenze, fabbriche? Decine di milioni di borracce.

Le borracce sono meno inquinanti: non su buttano via ogni giorno ma ogni anno. E sono di materiale composito, che però va tutto nello stesso canale della differenziata, è vero. Ma poi magari ne servono due a testa – a casa, in vacanza… L’anno.
Quanti guasti per l’idromania – un tempo era sconsigliato bere troppa acqua.


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