Un
Consorzio Universitario di Agrigento si è affidato a Mifsud, l’uomo del Russiagate,
sedicente professore maltese, per creare una università euromediterranea. Sembra
una bufala leghista contro il Sud, e invece è vero.
Mifsud
non ha fatto niente, e si è speso 200 mila euro del Consorzio in tre anni tra viaggi,
cene e telefonate – con cinque blackberry. Senza nessun controllo, solo ora,
dopo due anni che è sparito.
La
storia di Mifsud ad Agrigento è anche buona: un consorzio universitario che può
dilapidare 200 mila euro per cene e telefonate di un “professore”.
Sempre
che il Consorzio non sia un’altra copertura dei servizi segreti – perché allora
uno si dovrebbe chiedere: servizi a chi?
“Clima
malato: tra i paesi con più vittime c’è anche l’Italia”. Al sesto posto per
numero di decessi, poco meno di ventimila (19.947) nei venti anni 1999-2018, riconducibili
a eventi naturali, temporali, alluvioni, esondazioni, terremoti. In realtà al dissesto
idrogeologico, ai mancati interventi infrastrutturali, e all’edilizia obsoleta
o non a norma. Ma questo non è ritenuto un delitto, nemmeno un errore, a fronte
dell’effetto sera.
Va
il Pd al governo, l’unico partito che (forse) sa cosa succede nel mondo, e
chiede di firmare il Mes senza ah né bah, si disinteressa della Libia, si
disinteressa dell’immigrazione, non sa nulla della Cina, e non si occupa di
Trump, dei dazi, della Nato. Ma l’Italia non è così provinciale, questa era la
(vecchia) Dc.
Il
pareggio del Sassuolo in casa della Juventus ha pagato un notevole 5.50. Con la
vittoria – Sassuolo vinceva dopo la papera di Buffon, l’arciportiere - avrebbe
pagato 9.50. Poi lo stesso Sassuolo in casa si è fatto beccare dal Perugia,
squadra da poco tornata in serie B e nome solforoso di scandali di ogni tipo,
compreso perfino Paolo Rossi. Tutto ok, siamo sicuri?
Non
si scommette più: questa sì che è una notizia.
Nessuno
spiega sui giornali, lasciamo stare le tv, cosa è esattamente il Mes e come
funzionerà. Non sul “Corriere della sera”, non su “la Repubblica – nemmeno sul
“Sole 24 Ore”. Benché la Banca d’Italia abbia esplicitato da tempo le riserve.
E sia facile anche saperne di più attraverso le banche, che hanno addetti alla
comunicazione molto attivi. Solo le beghe tra Conte e Salvini vengono
illustrate. Che interessano a chi?
Roberto
Perotti s’incarica su “la Repubblica” - tre giorni dopo il focoso dibattito
parlamentare sul nulla - di spiegare il Mes. Dando addosso a Salvini: le cifre
non sono quelle che dice il capo della Lega. Ma dandogli ragione: la
ripartizione dei fondi ha favorito, potrebbe favorire, le banche tedesche. Ma
in misura ridotta, intendiamoci, per alcuni miliardi. Cioè?
Perotti
è un economista, non è un ingenuo. Forse nemmeno cattivo. È uno del Pd,
confuso.
Convocato
in audizione in Parlamento il governatore della Banca d’Italia Visco conferma
il rischi che il Mes imponga una ristrutturazione del debito: “I benefici
contenuti e incerti di un meccanismo per la ristrutturazione del debito vanno
valutati a fronte del rischio enorme che si correrebbe introducendolo: il
semplice annuncio di una tale misura potrebbe innescare una spirale perversa di
aspettative di insolvenza, suscettibili di autoavverarsi”. Ciononostante, lo
assolve. Senza cioè che nessuno, a Bruxelles o altrove, escluda la
ristrutturazione del debito.
Mentre
Visco parlava a Roma, il presidente dell’Eurogruppo Centeno a Bruxelles
chiudeva la riunione dei ministri del Tesoro liquidando qualsiasi obiezione o
interpretazione restrittiva del Mes: “l’accordo per il nuovo Mes è stato chiuso
a giugno, e va firmato tra un mese”.
Visco
ha detto anche di più. Ha lamentato la mancanza di “un disegno organico di
completamento dell’unione monetaria”. E il mancato completamento dell’unione
bancaria. Non riesce a collegare le due “mancanze” – che sono rifiuti
espliciti, non dimenticanze, della Germania – con il Mes.
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