Cerca nel blog

giovedì 19 dicembre 2019

Ombre - 492


A Norcia tutto fermo tre anni dopo il terremoto. “La burocrazia non fa sconti”, deplora Sergio Rizzo su “la Repubblica”: “Il nemico era il sisma, ora è lo Stato”. No, sono i giudici: nessuno firma nulla perché i giudici non lo consentono. A L’Aquila, dove si è voluto fare presto, i giudici hanno processato tutti: i giudici di destra i politici di sinistra (Regione), i giudici di sinistra quelli di destra (Protezione civile). Poi assolti, ma ai giudici non gliene frega: sono una casta terremoti-esente. Nessuno li manda dentro per i loro interessi privati in atto d’ufficio, che anzi sono titolo di carriera.

Una militare quarantenne di Caserta, di stanza a Piacenza, in trasferta a Roma nell’operazione Strade Sicure, si uccide per motivi personali, che spiega in una lunga lettera. Ma per i 5 Stelle si uccide per protesta contro Strade Sicure  - i controlli anti-terrorismo islamico, le coltellate, i furgoni. Che ci dice il cervello? È un film. Ma questi governano Roma e l’Italia.

Macron alza da 62 a 64 anni l’età della pensione e la Francia si rivolta. Monti e Fornero l’hanno alzata da 62 a 67, e nessuno ha fiatato. È vero che si appoggiavano al Pd. Utile cinghia di trasmissione, via Cgil. I partiti servono ancora a qualcosa, e i sindacati?

Volendo leggere le cronache romane del delitto Sacchi non si capisce nulla. Tempi e luoghi sbagliati, nomi vaganti, testimonianze divaganti. Come d’estate nelle cronache dell’assassinio  Cerciello, sempre opera di giovani drogati. Anche le cronache nazionali non sono meglio. Le cronache giudiziarie mostrano la corda di cui sono tessuti, indiscrezioni, e fumo.

Lo stesso, senza il fumo?, per le cronache nazionali della Procura di Milano vs. Eni. Si sa che sì fanno molti processi, e tutti terminali per l’Eni, ma non si capisce perché e per come.
Il più curioso qui è che i processi terminali della Procura di Milano contro Eni non intimoriscono, come dovrebbero, gli investitori istituzionali e i grandi fondi, che continuano a comprare.  

Il presidente del consiglio Conte può andare a Ballarò”, su La 7, e dire incontestato: “Con i proventi della lotta all’evasione fiscale taglieremo le tasse del 20 o del 30 o addirittura del 50 per cento, e liquideremo nei conti correnti sino a 2.000 euro a chi paga in modo digitale”. Come no. Ma del 20 o del 50 infifferentemente, come capita?

Conte è confortato nel suo disinvolto proclama da Bersani. Che abbiamo dimenticato ma è il capo del Pd che aveva vinto le elezioni del 2013 e si fece distruggere dai 5 Stelle con lazzi e beffe.   

Sembra assurdo che tre giudici di Catania, Roberto Corsa, Nicola La Mantia e Sandra Levanti, chiedano in continuazione al Parlamento l’incriminazione di Salvini per sequestro di persona, nella questione immigrati, e lo è. Lo chiedono di nuovo perché ora la maggioranza parlamentare è contro Salvini, e quindi l’autorizzazione arriverà. È assurdo perché i tre, che presumono di attaccare Salvini, gli fanno una campana promozionale da mago delle urne – non ce lo fanno dimenticare un giorno.

Una pagina di quindici classifiche internazionali sul “Corriere della sera” conferma l’Italia per quello che è: un paese ricco, abbastanza bene organizzato, con molti quozienti di qualità, dalla formazione all’ambiente – in deficit si direbbe soltanto demografico, non si fanno più figli. Ma tra gli indici basici si mette incongruamente , in senso negativo, il “maggior utilizzo di contanti”, che l’Italia non utilizzerebbe – in compagnia del Giappone, certo.

Festa grande in Inghilterra per i giovano conservatori working class, che hanno sbaragliato il partito Laburista nei suoi feudi tradizionali. Con un’ombra: qualcuno di loro ha criticato George Soros. E questo non si può. Per quale motivo? Non si sa. Non è Soros uno speculatore – affossò la sterlina, oltre che la lira? Ci sono buchi neri nell’informazione.

Al primo posto per  tempo speso ogni giorno nei social vengono la Filippine, con 4 ore e un minuto al giorno per ognuno, la Nigeria, con 3 ore e 36 minuti, e il Messico, con 3 ore e 10 minuti. Chi meno ha elettricità più se la gode. O l’inversione dei bisogni.


Nessun commento: