Sciava senza menisco. Senza neanche
cartilagini. Le vene aveva gonfie e dure, i polmoni dimezzati, ma saliva i
gradini a due a due. Andava in montagna pure con la buona stagione, per sfidare
i dislivelli, che nell’Alto Lazio non mancano, e negli Abruzzi, benché le
montagne non superino i duemila. Odiava le macchine a ha rifatto la patente
fino all’ultimo, di ottantaquattro anni. Ha guidato fino all’ultimo, certo, se
ne è morto.
Lei lo
contraddice: era presuntuoso. Ma dice anche che era più forte di tutti, più
generoso, più intelligente. Nulla di nuovo, mai, neppure dopo la liberazione dal
padre: sessant’anni, e metà vita sprecata accanto a quella donna insensibile.
Con la prospettiva della restante vita imbalsamata. Come vivere con un
cadavere legato.
La badante,
ora da liquidare, se la sarà fatta. Probabile. Sicuro. Lei lo ricorda con
affetto. Sorride, fuma, a suo agio. Gli offre da bere. In casa sua, dai liquori
di suo padre. Accavalla le gambe, ancora belle forti. La gonna porta del resto
corta. Si alza in continuazione, per fargliele vedere se non le avesse viste.
Una che verrà dalla vita. Probabile. Sicuro.
Lo dice lei
stessa. Faceva l’amministrativista al suo paese. È finita in una brutta
compagnia. Che si aspettava, i peggiori si sono precipitati con le loro sporche
lire e hanno fatto i padroni in Romania, in Bulgaria, in Moldavia, nella
Repubblica Ceca. Doveva dirigere un centro di servizi alle aziende. Si
aspettavano invece che corteggiasse uomini. Importanti, dice. Avrà fatto la
strada. In casa non è arrivata tramite un prete? Uno di quelli che se le fanno
con la scusa di salvarle dalla strada.
Il racconto
lo smuove, a un’eccitazione da adolescente, dopo tanta astinenza. Gli occhi
della donna sorridono tristi, come sapesse quello che l’aspetta, che vorrebbe.
La fronte alta sopra gli occhi cerca un contatto, una carezza. Le gambe sempre
inquiete si alzano, si risiedono, si accavallano, si allargano, si aprono. Il
desiderio non è sconcio, nemmeno a sessant’anni, un’erezione è una
resurrezione, evento solo fausto.
Ed essendo
arrivato al momento di contare i soldi, pensa di aggiungerne, con generosità. O
di lasciarla in casa, finché non trova un’altra sistemazione. La casa verrebbe
comoda. Solleva la testa per studiarne la reazione all’annuncio, ma non ce n’è
bisogno, la sa disponibile anche senza soldi. La sente continuare il racconto
della sua vicenda, sempre più personale, sempre più nei particolari, come fossero
già stati intimi, lei in ogni caso la vede nuda, come se lo fosse, è confidente,
intima. Decide allora di non farlo. Di non provarci. Suo padre l’avrebbe
fatto, sicuramente l’aveva fatto. Era la sua filosofia. Ma lui decide di no.
Non per monogamia, non per fedeltà alla moglie, da cui tutto lo separa. Per una
maniera d’essere, a sessant’anni bisogna avere una propria personalità.
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