Due ragazzi, che da
un’università di provincia si fanno un un week-end a New York, sperimentano in
poche ore, in un concatenarsi casuale di eventi, mezza America: il mondo del
cinema, anche alternativo, quello del college, il Nord e il Sud, il democratico
e il repubblicano, la ricchezza dei parvenus
o Sogno Americano, dell’ebraismo compreso, l’alcol a ogni passo. Col parco e la
pioggia che fanno di New York, dell’America, una bellezza malinconica.
Sui toni della malinconia, ma
è un calcio di Allen al puritanesimo di ritorno negli Stati Uniti, dall’Arizona desertica al college sperduto
nelle nevi del New England. Che il film hanno non per caso messo all’indice, a
partire dallo stesso produttore, Jeff Bezos di Amazon – il più grande sfruttatore
di manodopera dal primo Ottocento: ci guadagna di più non facendo distribuire
il film... Non cattivo ma feroce con la vergine americana.
Woody Allen, Un giorno di pioggia a New York
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