venerdì 20 dicembre 2019

Un’Inghilterra vecchierella

È stata uno spettacolo ridicolo, quest’anno, più che solenne la “processione”, amorevolmente seguita dalla Bbc, in automobile grigia, sotto un cielo cinereo, le guardie infagottate in costumi e pennacchi, per il “Discorso della Regina”. L’intramontabile sorretta da un erede bolso, più senile di lei, che legge un testo incomprensibile ai più. Che non ha scritto e di cui poco si cura. Cosa che si sapeva ma ora ha un altro senso. Malinconico,  polveroso.
È l’effetto Brexit. Dell’estraniazione, per cui le cose si vedono a distanza, e quindi in prospettiva. Gli inglesi non se ne vanno a cavallo, fieri, ma indietreggiando, coi forconi. Il ripudio  dell’integrazione con l’Europa è come un rifiuto del nuovo, di un confronto in campo aperto, per un retroterra chiuso, stinto, esausto.
È la platea che rinviava questa immagine. Affollata come uno stadio di calcio. Di tipi sanguigni, corpulenti, arruffati. Si sarebbe detta la nave dei folli. Ma contenti, sorretti dalle bevute.  

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