Budda - Si direbbe il figlio del padre. Come il figlio e il padre
si vorrebbero. Un figlio che il padre dota di vergini, musici, danze, fiori, animali
grati, giochi. Niente traumi perché "senza" madre.
Le rinascite sono
attraenti, ma anche agevoli - mai risolutive, una perpetuazione delle
incertezze. L'incertezza non è un male, ma è una fatica - il marcatore con più
fiato ha bisogno di pause.
E molto amato il buddismo
dalle donne, in Occidente. Benché sia pratica tutta mascolina.
Dialettica – Non conduce a
nulla, arguisce Canetti nel “Libro contro la morte”, in un appunto di fine
1969, perché non esclude la morte. Canetti prende a partito Hegel: “Con la
dialettica come la intende Hegel, non si arriva propriamente a nulla. Questo è dovuto alla fine all’esistenza di un
fatto fondamentale irreversibile sul
quale tutto riposa: la morte. Una filosofia in relazione reale e non soltanto
apparente con la morte non saprebbe essere dialettica. La morte non contiene vita,
non si rovescia in vita. È univoca, sterile, e non si lascia persuadere da niente”.
Dio – “Dio, il tuo
boia”, s’impazientisce Canetti nel 1951, poco dopo aver cominciato il suo
duello contro la morte - “Il libro contro la morte”. Un giudice che è anche
boia, si può dedurre, avendo condannato l’uomo a morte – il creato a morte –
fin dalla “Genesi”.
“Se
ci fosse un Dio giusto”, argomenta Canetti, “la storia del peccato originale
dovrebbe essere del tutto diversa. Adamo era curioso della morte e vi ha gustato per gioco. Il pomo della
conoscenza era il pomo della morte, era un
albero. Per questo è stato punito
e maledetto da Dio: al prezzo del sudore che gli vale la conoscenza, l’uomo
deve sforzarsi da allora di sfuggire alla morte, di sradicare in lui le
tracce del pomo della morte. Nessun Cristo e nessun sangue potranno mai
riscattare la sua colpevolezza, deve trovare da sé, con la conoscenza,
la via della sua immortalità naturale”.
“E
se Dio, per vergogna della morte, si fosse ritirato dalla creazione?”, è altra
questione dell’insistente Canetti, che pure Dio aveva, dice, da tempo abbandonato.
Ma non intende il contrario: se Dio si fosse ritirato dalla creazione non sostenendo
la morte – dalla creazione imperfetta, destinata a morte?
“Si
nega facilmente l’esistenza di Dio”, si dice a un certo punto il negatore
Canetti, “ma ci si rifiuta di maltrattarlo”.
Un
pensiero così iniziato: “Dio è la creatura più notevole che l’uomo abbia
inventato”. Per subito dopo dirlo “la rappresentazione ideale della sua volontà
di potenza”. E di giustizia non? Di amore?
Dio
non può aver “creato” la morte, che è invece il nulla o l’increato, senza Dio.
Non l’ha eliminata. Ma senza la morte la creazione non avrebbe senso.
Dio
è la creazione dell’uomo contro la morte, come scongiuro e come resurrezione.
Immortalità – Canetti, “Il
libro contro la morte!”, la vuole naturale
– innaturale è la morte. Ma per un altro senso del naturale, in quanto
razionale. La natura nasce e muore uguale, come in botanica, e tra i mammiferi.
Inquietudine –Questa diffusa
dell’epoca più lunga di pace nella storia (tre generazioni senza guerra,
quattro), e di affluenza per tutti – never
had it so good. Per motivi futili o inventati, l’invasione, l’islam (e
nell’islam gli sciiti contro i sunniti), la proliferazione, l’ozono, il
riscaldamento globale – o la glaciazione - non sarà legata al telefono ubiquo?
Si
osservano gli effetti più bizzarri del suono del telefono. Motociclisti si
fermano d’improvviso di traverso. Automobilisti se ne stanno di traverso all’incrocio,
immemori del traffico. Le donne, specialmente, attraversano la strada nel traffico
immemori, come beate. Effetto della reperibilità totale, che reagisce come un
trauma: uno squillo del cellulare blocca l’essere. Ogni volta che suona il telefono,
e il telefono ora suona sempre, e suona di più quando non suona, è un trauma.
Kierkegaard - Libero e irriverente - nonché di vita
sentimentale impossibile - perché nato da genitori anziani? Il padre aveva 57anni,
la madre 4t – lui morirà di soli 42 anni.
Masochismo. Incoronato dal Cristo, lo vuole molta
pubblicistica. Ma Cristo è il sacrificio per conto altrui e non l'autopunizione.
Non ha complessi di colpa, niente da farsi perdonare
Mistero – È l’uomo nell’universo.
Non la Materia Oscura della fisica. Come va il mondo si sa, è l’uomo che nel
mondo non si spiega – che va contro il mondo.
È
qui il fondamento della religione – dello spirito religioso. Non nella Materia
Oscura della fisica.
Morte - Canetti ne ha trattato tutta la vita –
il primissimo progetto è del 1937 e ne scriverà fino all’ultimo, nel 1994 –
senza venirne a capo. Che c’è da venirne a capo, è la condizione naturale.
Roger
Scruton, il neo tradizionalista: “Il
nostro posto è tra i morti, siamo felici quando lo capiamo e cerchiamo di
ricreare nell’immaginazione, e in piccola misura anche nella realtà, l’ordine
morale che è stato stabilito in un periodo più lungo di una vita in nome di
qualcosa di più della vita”.
È un tentativo di arrestare il processo “per
cui la vita rurale è stata piano piano svuotata dei suoi visceri” – la vita ripetitiva.
Nietzsche – Il
negatore-distruttore di Dio è religioso non solo per Lou Salomé, “La mia vita”.
Anche Canetti, “Il libo contro la morte, 141, lo trova “geloso di Dio”.
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