L’Europa
a questo punto può poco o niente. Come Serraj ha spiegato: “Non ha
affrontato le sfide in Libia, sebbene alcuni paesi abbiano relazioni speciali
con la Libia, e anche se siamo vicini e abbiamo molto interessi comuni”. Perché, si sa non da ora, la diplomazia senza la forza è musica senza orchestra. Ma può
alleviare le ostilità con la cooperazione economica.
Il
vertice tedesco si segnala per la professionalità soprattutto rispetto a quello
organizzato di nascosto da tutti da Macron a Parigi nel maggio 2018. Con la
firma di una pace che nessuno dei due contendenti libici pensava di onorare e
ha onorato. Mentre l’Italia di Conte si distingue per aver voluto sacrificare
il suo ambasciatore a Tripoli, Perrone, reo di aver gestito gli interessi
italiani con acume, e di essere quindi inviso ad Haftar. E per gli abbracci
esibiti, calorosi, ripetuti per le tv,
di Conte ad Haftar. Un Haftar ritroso. Una scena di levantinismo. Esilarante, non ci fosse la guerra civile di mezzo: fare il levantino con un levantino
nato?
Haftar è stato di molte bandiere. Anche spia una ventina di anni fa della Cia, che gli fece avere la cittadinanza americana, contro Gheddafi.
Haftar è stato di molte bandiere. Anche spia una ventina di anni fa della Cia, che gli fece avere la cittadinanza americana, contro Gheddafi.
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