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domenica 19 gennaio 2020

La giustizia è una strega


Una rievocazione che sembra una premonizione, della “follia” giudiziaria che di lì a poco si sarebbe abbattuta sull’Italia. Sciascia recupera, nel 1985, al cap. XXXI dei “Promessi sposi”, il caso di una innominata strega che il protofisico Settala “coooperò a far torturare. Tanagliare, bruciare come strega, una povera infelice sventurata, perché il suo padrone pativa strani dolori di stomaco, e un altro padrone di prima era stato fortemente innamorato di lei”. Fino a portarla a confessare, a confessarsi strega. Il paradigma che sarà ripreso a Milano pochi anni dopo. Compresa la pubblica opinione da Sciascia assimilata, sempre con Manzoni, alla “pubblica follia”.
Ludovico Settala Manzoni riconosce persona eminente di studi e rispettabile di carattere. Rappresentandolo, “poco meno che ottuagenario”, impegnato contro la peste, ammirato “per la sua gran carità nel curare e nel beneficare i poveri”. Anche lui vittima della pubblica follia – “l’opinione di quello che i poeti chiamavano volgo profano, e i capocomici, rispettabile pubblico”: “Un giorno che andava in bussola a visitare i suoi ammalati, principiò a radunarglisi intorno  gente, gridando essere lui il capo di coloro che volevano per forza esserci la peste”. Il protofisico fu salvato dai suoi portantini. Ma per diventare il responsabile della persecuzione e la morte della “strega” Caterina Medici.
Se ne può fare un caso della Provvidenza un po’ confusa. Manzoni, e Sciascia con lui, ne denunciano i pessimi effetti nella vita pubblica.
Sciascia recupera il nome della “infelice sventurata”, in un complicato rimando a Pietro Verri, “Storia di Milano”, e ai suoi litigiosi – come è d’uso nelle lettere – editori postumi. E ne ricostruisce dai pochi indizi la vita e la morte. Dopo aver dato un altro colpo “profetico” a uno dei cardini della  caccia politica alle streghe che si sarebbe scatenata, nella stessa Milano, qualche anno dopo: tacere gli errori.
Il caso della povera Caterina Medici Sciascia racconta soprattutto in polemica con la giustizia. Si ripubblica probabilmente per mere strategie commerciali, ma è sempre di attualità.
Leonardo Sciascia, La strega e il capitano, Adelphi, pp. 84 € 15

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