Una rievocazione che sembra una
premonizione, della “follia” giudiziaria che di lì a poco si sarebbe abbattuta
sull’Italia. Sciascia recupera, nel 1985, al cap. XXXI dei “Promessi sposi”, il
caso di una innominata strega che il protofisico Settala “coooperò a far
torturare. Tanagliare, bruciare come strega, una povera infelice sventurata,
perché il suo padrone pativa strani dolori di stomaco, e un altro padrone di
prima era stato fortemente innamorato di lei”. Fino a portarla a confessare, a
confessarsi strega. Il paradigma che sarà ripreso a Milano pochi anni dopo.
Compresa la pubblica opinione da Sciascia assimilata, sempre con Manzoni, alla
“pubblica follia”.
Ludovico Settala Manzoni
riconosce persona eminente di studi e rispettabile di carattere.
Rappresentandolo, “poco meno che ottuagenario”, impegnato contro la peste,
ammirato “per la sua gran carità nel curare e nel beneficare i poveri”. Anche
lui vittima della pubblica follia – “l’opinione di quello che i poeti
chiamavano volgo profano, e i capocomici, rispettabile pubblico”: “Un giorno
che andava in bussola a visitare i suoi ammalati, principiò a radunarglisi
intorno gente, gridando essere lui il
capo di coloro che volevano per forza esserci la peste”. Il protofisico fu
salvato dai suoi portantini. Ma per diventare il responsabile della
persecuzione e la morte della “strega” Caterina Medici.
Se ne può fare un caso della
Provvidenza un po’ confusa. Manzoni, e Sciascia con lui, ne denunciano i pessimi
effetti nella vita pubblica.
Sciascia recupera il nome
della “infelice sventurata”, in un complicato rimando a Pietro Verri, “Storia
di Milano”, e ai suoi litigiosi – come è d’uso nelle lettere – editori postumi.
E ne ricostruisce dai pochi indizi la vita e la morte. Dopo aver dato un altro
colpo “profetico” a uno dei cardini della
caccia politica alle streghe che si sarebbe scatenata, nella stessa
Milano, qualche anno dopo: tacere gli errori.
Il caso della povera Caterina
Medici Sciascia racconta soprattutto in polemica con la giustizia. Si
ripubblica probabilmente per mere strategie commerciali, ma è sempre di
attualità.
Leonardo Sciascia, La strega e il capitano, Adelphi, pp.
84 € 15
Nessun commento:
Posta un commento