venerdì 3 gennaio 2020

Ma gli ayatollah sono nemici di tutti

Non si saprebbe dire se è più ignoranza o voglia di resa (disprezzo di sé) o residuo antiamericanismo, ma l’allarme italiano, in tutte le tv e i notiziari, e la paura che si esibisce per le invettive roboanti degli ayatollah è sorprendete. Il tg Rai 1 trascura il terrorismo islamico a Parigi per esaltare il Generale Eroe. Uno che faceva uccidere gli oppositori elevando a mito, delle squallide manifestazioni telecomandate di  Teheran - le prefiche comparse a decine di migliaia. Gli americani riducendo a statunitensi.
Nella escalation irachena c’è il rischio di una nuova guerra, che sarebbe più ampia e coinvolgente di tutte quelle che il Medio oriente ci ha imposto. Il petrolio, le vittime, i rifugiati, siamo già preda del peggio. E in Italia abbiamo (Rai 1) il peso dello squallore vaticano. Ma è anche chiaro che c’è un diritto e un torto. E una forza e una debolezza.
E poi l’Iran non è la luna. Si sa che è governato male, da una dittatura religiosa, che è avventurista, tiene in scacco il Libano, Israele, e in parte la Siria, vuole la bomba atomica, e amministra ogni anno migliaia di impiccagioni. Suleimani era il creatore e lo stratega delle forze speciali iraniane, specialmente responsabili delle migliaia di morti, sunniti, in Iraq. Nonché della guerriglia Hezbollah e Hamas dal Libano e da Gaza contro Israele.

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