sabato 11 gennaio 2020

Ombre - 495

“Il Venerdì di Repubblica” calcola in circa 750 i morti in Europa (compresa Istanbul) per terrorismo islamico nei quindici anni dal 2004. Nel conto non ci sono i morti russi.
I feriti saranno almeno sei e forse dieci volte i morti. Molti di essi gravi, gente che ha avuto comunque stroncata la vita, tra menomazioni, chirurgie, incapacitazioni.

Nella passata legislatura ha perso i “volenterosi” o “responsabili” di Verdini.  In questa quelli di Carfagna. Berlusconi si perde a pezzi in favore del Pd, che l’ha esecrato e continua a tenerlo in punta di bastone. Ha costruito un monumento per sé, di che natura?

L’inconsistenza era nella sostanza del progetto, non negli eventi o i personaggi esterni che hanno portato Berlusconi in ogni vittoria sempre al fallimento, Scalfaro con Bossi e Fini, Fini e Casini contro Tremonti, Napolitano? 

5 Stelle e Pd rinviano il voto in giunta al Senato cotro S alvini, per non farne un martire. I vista del voto alla regione Emilia-Romagna. È legittimo, la politica si fa anche con i rinvii. Ma siamo alla frutta: non un’idea o una proposta per vincere il voto, giusto un non fare – si vuole mandare Salvini ar gabbio ma non farne un martire della politica dell’immigrazione. Non una proposta politica sull’immigrazione.

È un colpo prendere “la Repubblica” dal giornalaio piegata sulla firma di Di Maio. A che punto è la notte… È vero che Mattarella D Maio lo ha fatto ministro degli Esteri. Ma un minimo di orgoglio?

Quarant’anni fa, al tempo della guerra di Saddam Hussein contro gli ayatollah, “la Repubblica” spolverava Bernardo Valli, che evocava Susa e Alessandro Magno. Oggi ha sempre Valli, in veste canonica, ma non rinuncia ala storia: con Lerner spiega che gli ayatollah sono l’impero persiano – di duemilacinquecento anni fa. Ma le scuole hanno cambiato i programmi.

Il dopo-Suleimani conferma ciò che il  pazzo Trump va dicendo dal primo giorno, che la Nato è unidirezionale. Se la Russia, o la Cina, per ipotesi, decidessero di attaccare-annientare gli Usa, la Francia e l’Inghilterra si guarderebbe dallo sganciare la Bomba.

Conte che riceve Haftar, e si fa vedere al Tg 1 mentre lo abbraccia caloroso, ufficialmente un criminale di guerra, mentre Serraj trasvola Roma, l’uomo e il governo che l’Onu e l’Italia hanno scelto a interlocutore, è non si sa se più da ridere o da piangere. Una diplomazia scesa così in basso, da non contare nulla, è qualcosa di impensabile: nessuno che sappia che si può mediare solo se le due parti lo vogliono, comunque non con un “criminale di guerra”?.
Che nessuno lo abbia fatto rilevare è ancora peggio – il povero Conte non è solo.

“Ogni anno in Italia muoiono 34 mila persone (quasi 100 al giorno) per malattie ricondotte allo smog. In realtà il collegamento diretto tra malattie e inquinamento è difficile da identificare”, “la “Repubblica”. La quadratura del cerchio?

L’Australia semidistrutta dagli incendi, che si vogliono provocati dal cambiamento del clima, è il maggior produttore, utilizzatore di carbone prodotto e importato, per la produzione di energia. La vendetta dell’ambiente?

Ma sono in Australia state incriminate 140 persone per avere appiccato i fuochi, cinquanta delle quali minorenni. S’immagina della generazione di Greta. La protezione ambientale è vendicativa – si esercita al rovescio? I 140 si possono immaginare tutti verdi, che vogliono denunciare la politica australiana del carbone.

Gianni Amelio fa un film in cui riabilita Craxi. Non lo riabilita,  ma ne parla, e questo, nel silenzio imposto dall’apparato compromissorio, è una piccola rivoluzione. Ma Bobo Craxi, il figlio, rifà non richiesto le bucce al film. Come dire, a chi ne avesse avuto voglia: non andate a vederlo. Una forma di misantropia ereditaria, sempre il disprezzo del mondo?

Nelle celebrazioni dell’assassinio di Piersanti Mattarella a opera della mafia s’intromette sul “Corriere della sera” l’ex Procuratore Caselli per ribadire che Andreotti invece era mafioso. Voleva dire che Andreotti ha fatto uccidere Mattarella? No, vuole rilanciare la testimonianza di Marino Mannoia, il pentito pazzoide del film “Il traditore”. Che accusò Andreotti, ma anche Mattarella.

Si dice di Caselli che è un po’ “svagato”. Ma evidentemente non lo è: vuole dire che la Dc era mafiosa. E uno non sa a questo punto, con Conte & co., se dargli torto. È vero che ora non spara più.

Il giornale Radio 3, la rete orfana, apre il notiziario la mattina dopo la Befana dicendo le Borse in caduta per il generale Suleimani. Subito dopo il giornale Radio 1 dice le Borse in salita in apertura (le Borse europee e asiatiche seguono Wall Streeet, che per la Befana aveva recuperato 240 punti, finendo in positivo di quasi un punto, con un nuovo record stagionale e storico).
Si può fare politica col giornalismo – anche se suicida? Sì. Ma se la Rai è servizio pubblico la falsa informazione non è reato?

Si discute se nella fusione con Peugeot la famiglia Agnelli non abbia in realtà venduto la Fca, anche se manterrà la maggioranza azionaria relativa. In realtà ha comprato Tavares, il manager di visione, dopo aver perduto Marchionne. Il mercato dell’auto è in trasformazione accelerata e costosa (gli investimenti sono giganteschi) e ci vuole visione e mano sicure – Marchionne aveva fatto di due gruppi falliti, Chrysler e Fiat, uno di successo.

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