Dileggia
Trump l’Europa, che Trump non ha informato. Nemmeno dopo che ha pubblicato il
piano di suo genero – le cancellerie europee se lo procurano attraverso i
giornali. Quand’è che l’Europa scoprirà l’America?
Nessun
governo arabo ha protestato. Anche se il piano Trump imbarazza perfino Israele
– è un sostegno elettorale alla destra e all’estrema destra. E qui è il vero
nodo del Medio Oriente: l’ambiguità dei regimi arabi sulla questione palestinese. Il nazionalismo arabo è morto prima di Nasser. Solo l’Europa non ne è stata informata.
È
tornato a votare a Bologna e dintorni il vecchio “popolo della sinistra”, o non
sono, via Sardine, quelli che si erano
avventurato con Grillo e ora tornano all’ovile? Lo stesso Di Maio, padre candidato
missino pluritrombato, solo s’intede(va) da ministro dell’Industria con Camusso
e poi Landini.
Non
si può nemmeno dire che siano anti-sistema. Vanno col vento.
Bologna si governava bene anche col papa. La sua università
aveva tre volte l’organico accademico delle altre in altre città.
Totti, De Rossi, Florenzi, core de Roma,
sono d’improvviso dimenticati, ignorati, ceduti per niente. È il core de Roma
evanescente? Conta solo vincere, non la fedeltà ai colori. Anche a costo
(Totti, De Rossi) di rimetterci.
Mezzo Napoli domina e sconfigge la
Juventus. Che guadagna tre volte tanto. Ma con tre attaccanti e un quarto aggiunto
non fa un tiro in porta. Più un quinto attaccante che si vuole terzino e fa
fare i gol, agli altri. Tutti lo vedono, ma nessuno lo dice. È sempre la
sindrome Avvocato?
Fulco Pratesi difende una “magnifica magnolia
bianca” in via Jacopo Peri a Roma, dove la regina dei Belgi Paolo Ruffo di Calabria,
sua cugina, abita quando viene in Italia, contro il condominio che vuole
abbatterla. Si eliminano tranquillamente a Roma gli alberi dalle strade, quando
danno fastidio a qualche condomino, pretestando radici ingombranti, distanze
ravvicinate, malattie. Roma elimina ogni
anno il doppio degli alberi che pianta, pur in questa congiuntura Greta-green.
Si fa la Cristoforo Colombo, da Roma a
Ostia, come correndo in mezzo a dentiera sdentata. I pini crollati o abbattuti,
ormai la maggior parte, la Repubblica non li ha piantati.
Adele Grisendi, a lungo sindacalista
Cgil, di cui ha raccontato in “La famiglia rossa”, dice a Cazzullo che per il
libro fu messa all’indice, senza un dibattito o una contestazione: “Passai da
una rapida ascesa a un capitombolo rovinoso: mi misero in un sottoscala. La mia
colpa? Rispettare la componente socialista del sindacato”. “La famiglia rossa”
è del 2003, quando il partito Socialista era morto, e il partito Comunista
pure: l’odio del comunista (Pci) è eterno.
Uno rilegge Aciman, “Chiamami col tuo
nome”, o rivede il film di Guadagnino, dove il ragazzo è sedotto con arte e
artificio, e si chiede: dov’è il limite con l’illecito? A meno che il seduttore
non sia un prete, perché allora la curia vescovile paga buoni risarcimenti.
È l’etica degli avvocati a percentuale.
Del (basso) mondo anglosassone del “diritto” – della violenza (seduzione)
ipocrita.
Molti capi di Stato, molti allarmi e molti
buoni propositi sul clima a Davos. Dove si arriva solo in automobile. Da Zurigo
per 150 km. Ogni capo di Stato preceduto e seguito da una dozzina di automobili
– il presidente americano con trenta. Tutte rigorosamente tedesche, di grande ampiezza
e cilindrata, anche se portano un solo dignitario. Sarà per questo che Davos non
ha più aria buona per i tbc.
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