giovedì 30 gennaio 2020

Ombre - 498

Si dileggia il piano Trump perché opera del genero affarista, e richiamo elettorale alle presidenziali Usa. Ma Trump non è solo, ed è l’America – Obama pensava diverso?

Dileggia Trump l’Europa, che Trump non ha informato. Nemmeno dopo che ha pubblicato il piano di suo genero – le cancellerie europee se lo procurano attraverso i giornali. Quand’è che l’Europa scoprirà l’America?

Nessun governo arabo ha protestato. Anche se il piano Trump imbarazza perfino Israele – è un sostegno elettorale alla destra e all’estrema destra. E qui è il vero nodo del Medio Oriente: l’ambiguità dei regimi arabi sulla questione palestinese. Il nazionalismo arabo è morto prima di Nasser. Solo l’Europa non ne è stata informata.

È tornato a votare a Bologna e dintorni il vecchio “popolo della sinistra”, o non sono, via Sardine,  quelli che si erano avventurato con Grillo e ora tornano all’ovile? Lo stesso Di Maio, padre candidato missino pluritrombato, solo s’intede(va) da ministro dell’Industria con Camusso e poi Landini.
Non si può nemmeno dire che siano anti-sistema. Vanno col vento.

Bologna si governava bene anche col papa. La sua università aveva tre volte l’organico accademico delle altre in altre città.

Totti, De Rossi, Florenzi, core de Roma, sono d’improvviso dimenticati, ignorati, ceduti per niente. È il core de Roma evanescente? Conta solo vincere, non la fedeltà ai colori. Anche a costo (Totti, De Rossi) di rimetterci.

Mezzo Napoli domina e sconfigge la Juventus. Che guadagna tre volte tanto. Ma con tre attaccanti e un quarto aggiunto non fa un tiro in porta. Più un quinto attaccante che si vuole terzino e fa fare i gol, agli altri. Tutti lo vedono, ma nessuno lo dice. È sempre la sindrome Avvocato?

Fulco Pratesi difende una “magnifica magnolia bianca” in via Jacopo Peri a Roma, dove la regina dei Belgi Paolo Ruffo di Calabria, sua cugina, abita quando viene in Italia, contro il condominio che vuole abbatterla. Si eliminano tranquillamente a Roma gli alberi dalle strade, quando danno fastidio a qualche condomino, pretestando radici ingombranti, distanze ravvicinate, malattie.  Roma elimina ogni anno il doppio degli alberi che pianta, pur in questa congiuntura Greta-green.

Si fa la Cristoforo Colombo, da Roma a Ostia, come correndo in mezzo a dentiera sdentata. I pini crollati o abbattuti, ormai la maggior parte, la Repubblica non li ha piantati. 

Adele Grisendi, a lungo sindacalista Cgil, di cui ha raccontato in “La famiglia rossa”, dice a Cazzullo che per il libro fu messa all’indice, senza un dibattito o una contestazione: “Passai da una rapida ascesa a un capitombolo rovinoso: mi misero in un sottoscala. La mia colpa? Rispettare la componente socialista del sindacato”. “La famiglia rossa” è del 2003, quando il partito Socialista era morto, e il partito Comunista pure: l’odio del comunista (Pci) è eterno.

Uno rilegge Aciman, “Chiamami col tuo nome”, o rivede il film di Guadagnino, dove il ragazzo è sedotto con arte e artificio, e si chiede: dov’è il limite con l’illecito? A meno che il seduttore non sia un prete, perché allora la curia vescovile paga buoni risarcimenti.
È l’etica degli avvocati a percentuale. Del (basso) mondo anglosassone del “diritto” – della violenza (seduzione) ipocrita.

Molti capi di Stato, molti allarmi e molti buoni propositi sul clima a Davos. Dove si arriva solo in automobile. Da Zurigo per 150 km. Ogni capo di Stato preceduto e seguito da una dozzina di automobili – il presidente americano con trenta. Tutte rigorosamente tedesche, di grande ampiezza e cilindrata, anche se portano un solo dignitario. Sarà per questo che Davos non ha più aria buona per i tbc.


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